La relazione annuale dell’Arera ha rivelato che nel 2021 Europa e Asia hanno vissuto uno straordinario rialzo dei prezzi del gas. Nei due continenti, i record storici delle quotazioni standard e a breve termine sono stati ripetutamente infranti negli ultimi mesi del 2021, mentre dal il 24 febbraio 2022, dopo l’invasione russa dell’Ucraina, i prezzi risultano quadruplicati rispetto al 2020.
Un Andamento analogo si riscontra soprattutto negli altri principali punti di scambio europei. Il TTF, primo hub europeo per dimensione degli scambi, liquidità e significatività dei valori, è salito da 19,3 euro per MWh a inizio anno a 106,1 euro per MWh a fine 2021.
Le cause sono da attribuire a una combinazione di fattori: ripresa rapida dopo la pandemia; interrelazione tra mercati asiatici ed europei, in concorrenza per assicurarsi i volumi di GNL non legati a contratti a lungo termine; forte crescita della domanda asiatica trainata dalla Cina; volumi di GNL disponibili sul mercato globale minori di quelli attesi (per minore capacità di liquefazione e colli di bottiglia sulle rotte di trasporto); mancato riempimento degli stoccaggi europei; volumi delle esportazioni russe sui minimi contrattuali degli accordi di lungo termine e quasi cessata immissione da parte di Gazprom di volumi spot sul mercato europeo; effetti di una riduzione progressiva degli investimenti globali nell’upstream.