“I dati Istat sull’occupazione di novembre consolidano le forti preoccupazioni della Cisl in merito a una stagnazione economica che colpisce soprattutto le fasce piu’ deboli e sconta la scarsa qualita’ legislativa di questi mesi. Andamento confermato da una manovra incapace di dare risposte all’altezza della sfida dello sviluppo”. Lo afferma Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, commentando i dati diramati oggi dall’Istat sull’andamento occupazionale di novembre. “I numeri dell’istituto di statistica – continua Sbarra – evidenziano una riduzione dei contratti a termine non compensati dall’andamento degli occupati a tempo indeterminato. Calano i disoccupati, ma parte di questa flessione e’ dovuta all’aumento degli inattivi, cioe’ alle persone che smettono di cercare impiego perche’ scoraggiate. Complessivamente il mercato del lavoro e’ sostanzialmente fermo dalla meta’ del 2018, dopo tre anni di crescita. Il fatto e’ che senza adeguati investimenti su lavoro e infrastrutture, senza politiche industriali e sociali, senza strategie di coesione territoriale e redistribuzione fiscale, ogni sforzo sara’ vano. Va dato un segnale di discontinuita’ nella politica economica dell’Esecutivo, secondo gli elementi indicati nella piattaforma sindacale unitaria”.
“Va rafforzato l’affidamento alla contrattazione e recuperato lo spirito di responsabile collaborazione sociale su obiettivi strategici condivisi. Tutto l’opposto di quanto fatto nel Decreto Estivo e in Manovra. Troppi gli errori: il Governo recuperi una visione lunga e concertata, cambi impostazione e apra al contributo delle parti sociali. Per questo come Cisl, Cgil e Uil abbiamo organizzato per il 9 febbraio a Roma una grande manifestazione nazionale unitaria”, conclude Sbarra. (Italpress).