“Il 2019 si appresta ad essere un anno di recessione economica per l’Italia, tanto per fattori interni quanto per fattori esterni. Nel terzo trimestre del 2018, abbiamo gia’ visto che il tasso di crescita del Pil e’ stato negativo, pari al -0,1%. Aspettiamo con ansia che l’ISTAT pubblichi quello del quarto. Se anche questo dovesse essere negativo, l’Italia entrerebbe in quella che gli economisti chiamano “recessione tecnica”, la terza in soli dieci anni”. Cosi’ in una nota Renato Brunetta, deputato e responsabile della politica economica di Forza Italia. “Il Governo gialloverde – continua – scommette sulle sue due misure bandiera, il reddito di cittadinanza e la quota 100 per riavviare il motore dell’economia italiana. Il problema, e’ che pero’ una politica economica tutta impostata sull’assistenzialismo come quella scelta da Lega e Cinque Stelle, non produrra’ un solo euro di crescita. Al contrario, avra’ degli effetti recessivi, per via del suo scarso impatto sulla domanda aggregata e per l’elevato costo per le finanze pubbliche, dal momento che le misure saranno tutte finanziate attraverso nuovo deficit”.
“Se poi consideriamo – aggiunge Brunetta – che l’Esecutivo e’ stato obbligato, a causa delle sue scelte, ad aumentare di nuovo la pressione fiscale e a obbligare i Comuni ad aumentare le tasse locali, il rischio recessivo della manovra aumenta ancora di piu’, cosi’ come aumenta il rischio che, aumentando il deficit e debito, gli investitori si allontanino dai nostri titoli di Stato ritenuti, a ragione, troppo rischiosi. Non a caso, anche all’inizio di quest’anno lo spread e’ tornato a salire, dal momento che gli analisti stanno aspettando di sapere quale sara’ il primo giudizio della Commissione Europea sulla manovra appena approvata in Parlamento, cosa che avverra’ durante la prossima riunione Ecofin del 22 gennaio e nelle riunioni successive. L’Italia e’, di fatto, gia’ sotto un commissariamento “light” da parte di Bruxelles, che monitorera’ attentamente i prossimi sviluppi della manovra, in primis – conclude – quelli dei decreti su reddito di cittadinanza e quota 100″. (Italpress).