giovedì, 19 Settembre, 2024
Salute

Disturbi del sonno in aumento tra i giovani

Sempre più giovani soffrono di insonnia e i disturbi del sonno sono diffusi e in aumento. Lo rivela un’indagine norvegese pubblicata sul “Journal of Sleep Research”. I dati derivano da un sondaggio nazionale sulla salute degli studenti di istruzione superiore in Norvegia, che ha coinvolto 162.512 studenti a tempo pieno. Sono stati inclusi 50.054 studenti (69,1% donne) di età compresa tra 18 e 35 anni, con un tasso di risposta del 30,8%. Secondo lo studio, il 34,2% delle studentesse e il 22,2% dei maschi soffrono di insonnia. Durante la settimana i giovani difficilmente raggiungono un monte ore di sonno soddisfacente rispetto a quanto raccomandato: in particolare, sia gli studenti che le studentesse hanno ottenuto una durata media del sonno nella fascia più bassa del range normale nei giorni feriali (7:24 ore), ma hanno soddisfatto i loro bisogni di sonno durante i fine settimana (8:25 ore). E’ emerso inoltre che i disturbi del sonno tra i giovani sono in aumento: nel 2010 riguardavano il 22,6% dei giovani (più di uno su 5), ma nel 2018 sono saliti al 30,5% (ben oltre 1 su 4).

“Questi risultati sono paradigmatici di una crisi della salute mentale dei giovani. I disturbi del sonno vanno considerati come attenzione e rappresentano un possibile problema di salute pubblica per questa popolazione di individui”, osserva uno dei ricercatori, Børge Sivertsen. Secondo uno studio pubblicato sull’European Heart Journal, su 1.000 persone che dormono mediamente 6-8 ore per notte, 7,8 sviluppano un problema cardiovascolare e muoiono ogni anno, contro 9,4 persone che dormono mediamente 6 o meno ore per notte, pari a un aumento di rischio del 9,8% per questi ultimi. Inoltre è emerso che su 1.000 persone che dormono mediamente 8-9 ore per notte 9,4 sviluppano un problema cardiovascolare e muoiono ogni anno; la quota sale a 10,4 per 1.000 per chi dorme 10 ore a notte, fino a 14,8 per 1.000 per chi dorme oltre 10 ore a notte. Il rischio aumenta rispettivamente del 5%, 17% e 41% per questi tre gruppi. (Italpress).

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