Tra consumi e spese obbligate c’è da sempre, com’è ovvio, un rapporto molto stretto. Su questo rapporto indaga la Confcommercio. “Affitti, bollette e assicurazioni varie per intenderci”, commenta l’Ufficio Studi, “hanno un peso importante nell’economia delle famiglie e determinano insieme all’inflazione l’andamento dei consumi come si è già visto nella Congiuntura Confcommercio giugno”.
La normalità che non c’è
L’analisi sulle spese obbligate delle famiglie tra il 1995 e il 2022 fotografa perfettamente questo tipo di situazione: nel 2022 per esempio, “il desiderio di ritorno alla normalità sta sostenendo, in questa prima parte dell’anno, i consumi delle famiglie”, osserva la Confederazione, “con alcuni comparti in forte recupero, come il turismo e l’area della convivialità e del tempo libero, ma ci sono settori che ancora stentano, come l’automotive e l’abbigliamento”.
Dopo l’estate la crisi
Un quadro che, secondo l’Ufficio Studi, rischia un forte rallentamento, soprattutto dopo l’estate. “A causa dell’impatto sul potere di acquisto delle famiglie dell’inflazione (prevista intorno al 7% nel 2022), degli aumenti dell’energia e delle spese obbligate che nel 2022 raggiungono la quota record del 42,9% sul totale dei consumi”, scrive l’Osservatorio della Confcommercio, “il valore più alto di sempre, con un incremento dell’incidenza di 6,3 punti dal 1995 ad oggi; su un totale consumi all’anno di oltre 19mila euro pro capite, per le spese obbligate se ne vanno 8.154 euro (+152€ rispetto all’anno scorso), tra queste spese, la quota principale è rappresentata dalla voce abitazione (4.713 euro) ma il contributo maggiore all’incremento complessivo”, fa presente la nota della Confederazione, “viene dall’aggregato energia, gas e carburanti (1.854 euro) che, nella media del 2022, raggiunge un’incidenza sul totale consumi del 9,7%, valore mai registrato prima”.