MILANO (ITALPRESS) – “Siamo in una fase di transizione tra andamento pandemico ed endemico del virus, con il quale dovremo convivere a lungo, salvo ovviamente l’insorgenza di nuove varianti più patogene”. Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano, commenta con Affaritaliani.it il nuovo incremento di contagi da Covid. “Il virus tende naturalmente ad adattarsi meglio all’ospite e rispetto a ebola, ad esempio, uccide molto meno ma si diffonde molto di più. Endemia non vuol dire aver archiviato il problema, l’andamento sarà come quello delle onde dello stagno quando si getta un sasso. Ci aspettavamo l’onda autunnale, è arrivata prima. Omicron 5 è contagiosissima, più del morbillo e della varicella: pensando al famigerato R0, tempo fa era 2,5 con delta 7, ora siamo come stima a 15 e 17.
Omicron 5 ha una grande capacità di diffusione nonostante siamo in estate, quindi caldo, vita all’aperto e maggiore ventilazione.
Inoltre, questa variante schiva la protezione da guarigione: il 9% di chi ogni giorno si infetta ha già avuto il Covid. E infine qualcuno ha parlato di una variante buona, perché meno letale: c’è da dire che si replica maggiormente nelle alte vie aeree e meno nei polmoni, ma se il virus inciampa in una persona con una protezione incompleta rischia di fare danni seri”. Quanto ai vaccini, Pregliasco afferma: “Non dobbiamo pensare alla quarta, quinta o sesta dose ma a un piano vaccinale raccomandato particolarmente per over 50 o 60 e per le persone fragili. Poi chi vuole, anche più giovane potrà farlo, ma senza obblighi come il Green Pass. Dobbiamo immaginare una vaccinazione periodica annuale come per l’influenza”. Capitolo mascherine e restrizioni, che fare? “Pianifichiamo e comunichiamo prima, questa volta. I
provvedimenti, nonostante l’andamento incerto del virus, vanno preparati e spiegati. Penserei a una scala, a diverse ipotesi, nella quale c’è anche il lockdown ma come scenario meno probabile.
La mascherina io l’avrei tenuta, ma è stata una decisione politica. Va utilizzata come gli occhiali da sole, questo è il miglior esempio che si può fare. La mascherina protegge a scuola o in ambienti di lavoro, comunque al chiuso, e può evitare che scoppi un focolaio. Valuterei anche l’obbligo in certi contesti al chiuso per l’autunno”, conclude Pregliasco. (ITALPRESS).