L’elevata inflazione rappresenta una grande sfida per tutta l’Europa e il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha assicurato che essa ritornerà ai livelli pre-crisi del 2%. “A maggio l’inflazione ha ripreso ad aumentare in misura significativa, principalmente a causa dei rincari dei beni energetici e alimentari, anche per effetto dell’impatto della guerra in Ucraina – spiega la Bce -. Ma le pressioni inflazionistiche si sono ampliate e intensificate, con un forte incremento dei prezzi di molti beni e servizi.
Gli esperti dell’Eurosistema hanno rivisto sensibilmente al rialzo lo scenario di base delle proiezioni sull’inflazione, che rimarrà, per qualche tempo, su non auspicabili livelli elevati. Tuttavia, la moderazione dei costi dell’energia, l’attenuarsi delle difficoltà dal lato dell’offerta legate alla pandemia e la normalizzazione della politica monetaria dovrebbero determinare un calo dell’inflazione”. Lo sottolinea la Banca Centrale Europea nel Bollettino Economico.
“Le proiezioni macroeconomiche per l’area dell’euro formulate a giugno 2022 dagli esperti dell’Eurosistema segnalano un tasso di incremento dei prezzi sui dodici mesi pari al 6,8 per cento nel 2022, che si ridurrebbe al 3,5 per cento nel 2023 e al 2,1 per cento nel 2024, valori superiori a quelli riportati nell’esercizio condotto a marzo – prosegue la Banca Centrale Europea -. Alla fine dell’orizzonte di proiezione, pertanto, l’inflazione complessiva dovrebbe collocarsi lievemente al di sopra dell’obiettivo della BCE. Livelli superiori rispetto alle proiezioni di marzo sono previsti anche per l’inflazione al netto dei beni energetici e alimentari, che raggiungerebbe, in media, il 3,3 per cento nel 2022, il 2,8 per cento nel 2023 e il 2,3 nel 2024”.