domenica, 22 Dicembre, 2024
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Calcio: niente indice di liquidità per iscriversi al campionato

La sezione Prima Ter del Tar del Lazio presieduta da Francesco Arzillo ha respinto il ricorso presentato dalla Federcalcio contro la decisione del Collegio di Garanzia del Coni dello scorso 13 giugno, quando quest’ultimo aveva a sua volta accolto parzialmente l’appello della Lega di A escludendo l’indice di liquidità dai requisiti obbligatori per l’iscrizione al prossimo campionato.

L’indice di liquidità, quindi, non potrà essere considerato come uno dei parametri fondamentali per l’iscrizione al prossimo campionato di serie A, un successo per via Rosellini e una pesante sconfitta per Gravina e la Figc. Un tema sul quale le due parti sono state protagoniste di una violenta polemica. L’ultima la scorsa settimana, quando il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio aveva accolto la richiesta della Federcalcio di abbreviazione dei termini del ricorso, fissando al 21 giugno la camera di consiglio collegiale, una decisione fortemente contestata dalla Lega Serie A (“Evidentemente alimentare un clima di litigiosità a scapito del dialogo è ritenuto più importante”, avevano scritto in una nota ufficiale i club).

Il Tar ha anche sottolineato come non sussista il pericolo di crollo del sistema, dal momento che tutti i club di Serie A (Lazio compresa, ultima a versare i due milioni necessari al ripianamento) si erano già messi in regola. Nell’ordinanza si spiega che “non risulta dimostrato alcun pregiudizio grave e irreparabile in ordine ai futuri adempimenti amministrativi e all’avvio del campionato di Serie A” in seguito alla decisione del Collegio di Garanzia. I club di Serie A hanno fin dall’inizio contestato la retroattività della norma introdotta dalla Federcalcio che indicava l’indice a 0,5 e fissava il calcolo alla situazione patrimoniale “fotografata” al 31 marzo, e non alla chiusura effettiva dei bilanci. Ma per il Tar non c’è il rischio di un collasso del sistema di controllo.

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