0
selective focus of ambassadors gesturing near ukrainian and russian flags

L’ora della diplomazia

lunedì, 20 Giugno 2022
1 minuto di lettura

Il prossimo viaggio della diplomazia forse sarebbe meglio farlo a Mosca. Dopo le rassicurazioni e la giusta solidarietà portata al popolo ucraino, i capi dei principali governi europei, quelli che saranno i più colpiti, dopo l’Ucraina si intende, dalla guerra con la Russia, devono provare a parlare con Putin. Lo chiede il Santo Padre, lo chiedono i cittadini europei, lo pretendono alcuni studiosi accorti di Geopolitica e strategie militari. Visto che nessuno di noi vuole la guerra, e dato l’evidente limite che stanno mostrando le sanzioni economiche alla Russia, delle quali ad oggi nessun economista accorto osa vedere un concreto e imminente danno all’invasore dell’Ucraina, dobbiamo sbrigarci. Il taglio delle forniture di gas all’Italia, volendo parlare con un po’ di egoismo che credo possa esserci consentito, viene dato come allarmante dal nostro Ministero per la transizione ecologica, e da chiunque possa avere un po’ di buon senso.

La sostituzione delle fonti non è attualmente possibile, e anche se dovesse richiedere un anno – nelle stime più ottimistiche ritenute comunque improbabili -, il vantaggio competitivo e strategico che si lascia a Putin non possiamo permettercelo. Il rafforzamento delle strategie militari della NATO e dell’Europa potrà anche avvenire: resta ovvia l’esigenza protettiva e preventiva degli apparati di sicurezza.

Questo però non ci può far dire sensatamente che la Russia crollerà nel breve, perché un’analisi obiettiva e senza timori di indulgenze nei confronti dell’ insensato attacco putiniano ci deve condurre a riflessioni ponderate che non possono entrare nella spirale perversa di narrativa che proprio Putin mostra di gradire. La sanzione peggiore per ora, guardando sempre all’effetto annuncio, è il taglio delle forniture di gas. Solo perché questa ha effetti immediati, soprattutto di tipo speculativo, se si guarda alle borse ed ai mercati.

Ogni guerra si può concludere con la pace, negoziata però su basi reciproche che partono da un’iniziativa di una delle parti. In questo caso sembra di poter parlare in maniera sensata solamente con Zelensky, il quale, con il nostro convinto sostegno, dovrà proporsi quale altrettanto convinto assertore dell’inutilità di continuare una guerra militare che non può vincere e virare su un iniziativa diplomatica che, al contrario, gli consentirebbe di rimanere il leader di un popolo eroico, soprattutto dopo l’ingresso dell’Ucraina nell’Unione Europea. E nessuno si permetta più di additare noi che vogliamo la pace ad ogni costo come filo- putiniani. Il presidente russo non avrà mai la nostra comprensione

* Direttore Crst

Ranieri Razzante*

Dottore commercialista e Revisore dei conti, Avvocato in Roma.
Consigliere per la Cybersecurity del Sottosegretario alla Difesa.
Docente di “Intermediazione finanziaria e Legislazione antiriciclaggio” nell’Università di Bologna (sede di Forlì), e di “Diritto dell’Economia” presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
Docente titolare altresì di “Legislazione antiriciclaggio e antiterrorismo” presso gli Istituti di Istruzione delle Forze dell’ Ordine.
È stato Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia.
Fondatore e Presidente dell’Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio (AIRA). Dirige il “Centro di Ricerca sulla Sicurezza ed il Terrorismo” (CRST) in Roma.
Opinionista TgCom 24 e Rai su tematiche legate alla Sicurezza e alla Geopolitica.
Direttore delle riviste “Diritto penale della globalizzazione” e “Antiriciclaggio & Compliance”.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti

Ucraina: missione umanitaria partita da Urbino con tir aiuti

Un tir con circa 30 euro pallets, per oltre 20…

Conferenza di Monaco. Stoltenberg: “Mondo più pericoloso, ma Alleanza più forte”

Un velivolo, appartenente alla Airborne Early Warning and Control Force…