domenica, 22 Dicembre, 2024
Esteri

Spagna, quarta economia nell’agroalimentare

Secondo il Rapporto 2021 “Observatorio sobre el sector agroalimentario español en el contexto europeo”, elaborato dal Grupo Cajamar e dall’Ivie (Instituto Valenciano de Investigaciones Económicas), la Spagna rimane la quarta economia del settore agroalimentare nell’UE-27, con il 12% del PIL del settore.

Il Paese iberico si colloca come il principale produttore europeo di suini, ortaggi freschi, frutta fresca, olio d’oliva e agrumi, con una quota di mercato rispettivamente del 24,7%, 20,9%, 21%, 51,7% e del 55,9%. Inoltre, la Spagna è anche il sesto datore di lavoro del settore agroalimentare europeo, con il 10,4% del totale. L’invecchiamento della forza lavoro nel settore agroalimentare è una caratteristica sia dell’UE-27 che della Spagna, dal momento che oltre il 30% degli occupati in questa attività ha più di 50 anni (40% nell’UE-27 e 33,8% in Spagna).

La competitività del settore agroalimentare spagnolo è superiore a quella dell’Unione Europea (UE-27), poiché il costo del lavoro per unità di prodotto è inferiore del 29%. Le donne rappresentano una minoranza nel mercato del lavoro in entrambi i casi, ma ciò è più accentuato in Spagna (29% del totale) rispetto all’UE (36,3%). Lo riferisce rivista settoriale InfoRetail. Per quanto riguarda l’inflazione, entro la fine del 2021, l’effetto combinato delle difficoltà di trasporto dovute alla carenza di container, della crescente domanda di cereali, dell’aumento del prezzo degli oli vegetali e dell’energia, sommato alle perdite di manodopera dovute al Covid-19 e all’aumento dell’IVA sulle bevande zuccherate in Spagna, ha portato a un processo inflazionistico dei prodotti alimentari e delle bevande alcoliche che ha portato il loro tasso di crescita al 4,9% in Spagna e al 4,3% nell’UE-27.

In ogni caso, i produttori non hanno trasferito al consumatore l’intero aumento dei prezzi registrato nella produzione di alimenti e bevande, poiché i costi di produzione sono aumentati dell’8,2% in Spagna e del 7,1% nell’UE-27 nel 2021, ben al di sopra dell’1% e del -0,2%, rispettivamente, dell’inflazione registrata alla fine del 2020 nei prezzi alla produzione.

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