In Africa vivono 130 milioni di spose bambine, sia ragazze sotto i 18 anni che hanno già contratto matrimonio sia donne adulte date in sposa da bambine. Oggi, in occasione della Giornata Internazionale del bambino africano, l’Unicef ha lanciato un rapporto a livello continentale e regionale sui matrimoni precoci e le mutilazioni genitali femminili in Africa che, come sottolinea il Fondo Onu, sono una violazione dei diritti dei bambini.
Infibulazione e matrimonio precoce soprattutto in Africa sub-sahariana
Stando alla nota, il matrimonio precoce è presente in tutto il continente, con i livelli più alti nel Sahel e in alcune zone dell’Africa centrale e orientale. Nove paesi su 10 con i più alti tassi di matrimonio precoce al mondo sono in Africa sub-sahariana, che comprende rispettivamente Niger, Repubblica Centrafricana, Ciad, Mali, Mozambico, Burkina Faso, Sud Sudan, Guinea e Nigeria. Quanto alle mutilazioni genitali femminili, sono circa 140 milioni le donne e le ragazze in Africa che sono state sottoposte a tale pratica. Di queste oltre 40 milioni hanno subito anche un matrimonio precoce.
Unicef: “La povertà la principale causa”
Marie-Pierre Poirier, direttore regionale dell’Unicef per l’Africa occidentale e centrale, ha evidenziato che: “Porre fine al matrimonio precoce è una delle priorità chiave per l’Unicef. Per accelerare gli sforzi, dobbiamo investire in aree ad alto impatto, in particolare, ridurre la povertà, che è la principale causa dei matrimoni precoci, garantire alle bambine l’accesso a un’istruzione di qualità e all’apprendimento su larga scala, nonché un cambiamento sociale e comportamentale a favore della partecipazione piena e attiva delle bambine e delle donne alla vita sociale ed economica. Sono necessari interventi multisettoriali e contestualizzati, data la maggiore diffusione dei matrimoni precoci nelle aree rurali, tra le famiglie più povere e tra quelle con un livello di istruzione basso o nullo”.