ROMA (ITALPRESS) – L'incendio che si è sviluppato nell'ex discarica di Malagrotta, a Roma, è attualmente sotto controllo dopo ore di apprensione e di duro lavoro per i 60 Vigili del Fuoco schierati fin da ieri pomeriggio, che sono riusciti a evitare il propagarsi delle fiamme evitando che venissero coinvolte altre strutture. Per spegnere definitivamente il rogo serviranno ancora altri giorni, ma le ore più difficili sono state messe alle spalle e inizia la conta dei danni. La Procura di Roma, intanto, ha aperto un fascicolo per il reato di incendio colposo a carico di ignoti mentre ieri c'è già stato un sopralluogo da parte del pubblico ministero di turno. Tra le prime mosse del Comune, l'ordinanza firmata in mattinata dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ha deciso di sospendere le attività scolastiche e ricreative in un raggio di 6 km che comprende zone dei municipi XI, XII e XIII. Il provvedimento, adottato "per un periodo non superiore a 48 ore, in virtù del principio di precauzione", prevede anche il divieto di consumo degli alimenti di origine animale e vegetale prodotti nell'area individuata, il divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile, il divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali raccolti nell'area individuata, oltre alla raccomandazione di limitare le attività all'aperto, soprattutto quelle di natura ludico sportiva e mantenere chiuse le finestre qualora si riscontrassero fumi maleodoranti e persistenti. Il primo cittadino ha poi eseguito un sopralluogo sul posto, entrando dal cancello principale insieme al suo staff, mentre nel pomeriggio parlerà all'Assemblea Capitolina. "Ho appena fatto un sopralluogo a Malagrotta – twitta – grazie al lavoro dei vigili del fuoco l'incendio è sotto controllo. Per precauzione questa notte ho firmato un provvedimento a tutela della salute dei cittadini. Siamo al lavoro intensamente per trovare sbocchi alternativi per i rifiuti". Ieri, una colonna di fumo, visibile anche ad ampia distanza dall'ex discarica, si è sollevata intorno alle 17.30. Ha preso fuoco un'area di stoccaggio di combustibile in uno degli impianti in cui sono processati i rifiuti della città. Coinvolti due capannoni, in fumo rifiuti e impianti di Tmb 2 contenuti al loro interno. E' inevitabile che l'allarme principale sia quello legato al rischio di diossina che si è liberata nell'aria circostante. "Siamo presenti con Arpa Lazio con due campionatori in due siti, uno a Malagrotta e un altro a Fiumicino, per effettuare i rilievi volti a verificare la qualità dell'aria di cui attendiamo i primi risultati domattina – ha annunciato Roberta Lombardi, assessore alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale della Regione Lazio – la nube di fumo si sta spostando in queste ore verso Fiumicino e il territorio interessato è sempre più vasto. Ancora da accertare le cause alla base dell'incendio, l'ipotesi che si tratti di un gesto doloso è sul tavolo, ma saranno i rilievi da parte dei Vigili del Fuoco a provare a togliere ogni dubbio. Il rogo andrà a rallentare il già complicato processo di raccolta e lavorazione dei rifiuti della capitale, così come già sottolineato dal sindaco Gualtieri: "L'incendio del Tmb non è solo un grave incidente, ma costituisce un danno signficativo per il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti a Roma, su cui avrà inevitabili conseguenze immediate. Siamo già al lavoro per ricollocare quanto prima le quantità trattate dall'impianto danneggiato e indirizzarle su altri impianti di trattamento e sui successivi sbocchi". Pur non servendo più Roma, infatti, l'impianto divenuto privato e gestito dalla società E. Giovi Srl, tratta un'importante mole di rifiuti provenienti dalla città. Un danno non da poco che si inserisce anche nella polemica legata al termovalorizzatore. Mentre il presidente della Commissione Ecomafie Stefano Vignaroli sottolinea come ci si trovi davanti a una "situazione gravissima", le forze di opposizione vanno all'attacco, Giorgia Meloni in testa. "Le immagini dell'incendio del vecchio gassificatore e di uno dei Tmb di Malag rotta a Roma – dice la leader di FdI – sono terribili. Un disastro ambientale le cui cause devono essere chiarite il più presto possibile per individuare anche eventuali responsabili". Le fanno eco i consiglieri regionali, sempre di Fratelli d'Italia, Antonello Aurigemma e Laura Corrotti: "Sono allarmanti le conseguenze ambientali ed economiche dell'incendio al Tmb di Malagrotta. Un vero e proprio disastro ambientale al quale la Regione Lazio deve rispondere immediatamente". Il consigliere della Lega al Campidoglio, Fabrizio Santoro, attacca frontalmente il Comune e la Regione: "Un disastro annunciato, non si cerchino scuse. Siano la Procura e i nuclei dei Carabinieri ad accertare le gravi responsabilità del Campidoglio e della Regione per il disastro ambientale causato dall'incendio al Tmb di Malagrotta, usato in questi mesi a ritmi serrati per smaltire i rifiuti della Capitale", mentre Marco Cacciatore (Europa Verde) pone l'accento sulle misure di prevenzione mai entrate a regime: "Quanto accaduto si poteva certamente prevenire e scongiurare. I diversi strumenti normativi a disposizione – dalla Legge regionale aree a rischio, a mia prima firma, a quella sui Siti di interesse nazionale per le bonifiche – per i quali mi sono battuto in prima persona, non sono purtroppo mai stati attuati". Preoccupazione, infine, da parte del vescovo di Porto-Santa Rufina, Gianrico Ruzza: "Seguo con apprensione gli sviluppi dell'incendio divampato ieri pomeriggio negli impianti di Malagrotta. Agli abitanti della Valle Galeria e a quelli delle zone limitrofe esprimo la mia vicinanza di pastore unendomi con la preghiera al dolore per questa ennesima prova a cui sono sottoposti. Auspico che l'area interessata possa essere messa in sicurezza il prima possibile per la tutela delle persone e dell'ambiente". (ITALPRESS). – foto agenziafotogramma.it – xd7 /fag/red 16-Giu-22 13:54