Stima reciproca ed empatia personale hanno reso gli incontri che distesi e diretti. Il faccia a faccia a Gerusalemme tra il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il Primo ministro israeliano Naftali Bennet è
stato caratterizzato da toni amichevoli e sottolineato da battute affettuose.
Roma-Gerusalemme gli esempi
“Mio caro amico benvenuto a Gerusalemme, capitale unita di Israele, cuore pulsante per l’eternità”, ha esordito il Primo ministro israeliano ringraziando il Presidente del Consiglio italiano. “A Gerusalemme è
iniziato il rapporto tra il popolo ebraico e quello di Roma e possiamo dire che ora i rapporti sono migliori. Le nostre due nazioni sono esempi di indipendenza moderna ereditata da tempi antichi, che hanno
contribuito moltissimo alla civilizzazione”.
Insieme più forti
Naftali Bennet durante la conferenza stampa ha voluto sottolineare in italiano l’impegno dei due Paesi. “Insieme siamo più forti”, ha evidenziato il premier israeliano nel ringraziare Draghi per “i preziosi
consigli”. “Mi hai dato qualche consiglio politico molto saggio della tua esperienza”, ha riferito Bennet. Altrettanto sincera e diretta la risposta di Draghi., “Grazie caro amico”.
Premier in modo “insolito”
Dai rapporti personali rivelatisi ottimi è nata anche la nuova sinergia tra l’Italia e lo Stato Ebraico. Il tema della estrazione ed export del gas del giacimento Leviathan – 600 miliardi di metri cubi di gas – è
stato al centro dei colloqui e della successiva conferenza stampa. “Israele potrà aiutare l’Europa e l’Italia producendo gas naturale e queste sono ottime notizie per il mondo”, ha annunciato il Naftali Bennett durante dichiarazioni congiunte alla stampa con il presidente del Consiglio Mario Draghi. “Qui sono iniziati i rapporti tra Roma e Israele. Oggi le relazioni sono un pochino migliori e le nostre due nazioni hanno dato un contributo al progresso e allo sviluppo”, ha riferito il primo ministro israeliano, ricordando che “entrambi” hanno “raggiunto il ruolo di premier in maniera insolita” e guidano “governi insoliti, che non si erano mai visti prima in Italia e Israele”. “Oggi apriamo un nuovo capitolo nei nostri rapporti”, ha aggiunto il primo ministro israeliano ed ha annunciato, “Dopo quasi un decennio di pausa, faremo un vertice intergovernativo in Israele”.
Roma-Tel Aviv patto per il gas
Più che una visita per Draghi l’incontro è stato una missione per un obiettivo che l’Italia deve centrare, quello dell’approvvigionamento di gas. E lo ha ribadito anche ieri.
“Con Israele, sul fronte energetico, lavoriamo insieme nell’utilizzo delle risorse di gas del Mediterraneo orientale e per lo sviluppo di energia rinnovabile”, ha osservato Draghi, “Vogliamo ridurre la nostra dipendenza dal gas russo e accelerare la transizione energetica verso gli obiettivi climatici che ci siamo dati”, ha ribadito il presidente del Consiglio italiano, sottolineando anche che “l’Italia sostiene e continuerà a sostenere in maniera convinta l’Ucraina e il suo desiderio di far parte dell’Ue”. Draghi ha voluto ribadire un impegno: “il governo italiano continua a lavorare perché si giunga quanto prima a un cessate il fuoco e a negoziati di pace, nei termini che l’Ucraina riterrà accettabili”.
La visita al memoriale
Particolare attenzione ha riservato Draghi nel trovare le parole nel testimoniare la sua emozione per la visita al Memoriale dell’Olocausto.
“Voglio prima di tutto dire che è stata una grande emozione visitare stamattina il memoriale di Yad Vashem”, ha commentato il premier, “La sua testimonianza contro l’odio, l’indifferenza, la violenza è particolarmente importante in questo momento. L’Italia è impegnata con la massima determinazione a contrastare l’antisemitismo, in tutte le sue forme”.
Determinati contro l’antisemitismo
Bennet a sua volta ha ringraziato “per la profonda amicizia con il popolo ebraico, per la posizione ferrea contro l’antisemitismo” e perché, in occasione della sua visita in Israele ha anche “dato qualche consiglio saggio”. “Insieme”, ha aggiunto il primo ministro israeliano rivolto a Draghi, “siamo più forti”.
Un Mediterraneo di pace
Nella agenda di Draghi c’è il dossier Mediterraneo e in particolare il Medio Oriente. Due contesti dove gli sforzi dei due Paesi e dei due leader sono per la pace.
“Gli incontri di questi giorni ci hanno permesso di esaminare insieme la situazione della regione e sostenere il processo di normalizzazione dei rapporti tra Israele e alcuni Paesi arabi”, ha detto Draghi, “Abbiamo affrontato la situazione in Libano e in Siria, la cui stabilità impatta sull’intera area, e abbiamo esaminato la possibilità di un rilancio del processo di pace con la Palestina”, “Si tratta di un tema che approfondirò anche durante la mia visita a Ramallah”, ha fatto presente il primo ministro italiano.
Von der Leyen, patto con la Ue
Sul tema energia ieri è arrivata in Israele anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. “La Russia ha usato la nostra dipendenza dai combustibili fossili russi come una minaccia”, ha
ribadito nel suo intervento all’Università Ben Gurion del Negev, dove ha ricevuto una laurea honoris causa in filosofia, “Ha deliberatamente tagliato il gas alla Polonia, alla Finlandia, alla Bulgaria. Il comportamento del Cremlino rafforza la nostra volontà di liberarci dalla dipendenza dalla Russia Anche per questo, stiamo studiando un modo per intensificare la nostra cooperazione energetica con Israele”.
Sinergia con Malta e Cipro
“Coopereremo”, ha poi annunciato von der Leyen, “attraverso due progetti principali: il più grande e lungo cavo di alimentazione subacquea al mondo, che connetterà Israele con Cipro e Grecia, e permetterà di
incrementare il nostro approvvigionamento di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, e il secondo è la costruzione di una grande conduttura di gas e idrogeno green nei territori ad est del Mediterraneo”. “Questo secondo investimento”, ha spiegato la Commissaria Ue, “è importante sia per la sicurezza energetica di Israele, che europea. Questa infrastruttura contribuirà alla decarbonizzazione della nostra energia”.
Le sfide per le democrazie
La commissaria Ursula von der Leyen ha voluto ampliare il campo del suo intervento per esprimere l’impegno dell’Europa di due fronti, quello delle democrazie e quello del cambiamento climatico.
“E’ un grande esempio della democrazie unite, non solo in tempo di guerra, ma anche per combattere il nostro più grande nemico, il cambiamento climatico”, ha osservato.
“Dobbiamo usare tutte le nostre conoscenze e le nostre forze per innovare le tecnologie e combattere il cambiamento climatico, per lasciare ai nostri figli una primavera, un’estate, un autunno e un inverno da vivere”, ha concluso la Commissaria europea, “Il cambiamento climatico è la più grande sfida che le nostre democrazie stanno combattendo”.
Fonte foto: governo.it