Diplomazia e politica europea fanno rotta verso Israele. Il presidente del Consiglio Mario Draghi è arrivato ieri a Gerusalemme. Un viaggio che inaugura una nuova apertura di rapporti con un orizzonte ampio: dalla guerra in Ucraina, alla realizzazione di nuove infrastrutture per estrazione e vendita del gas, fino alla riaffermazione geo politica dei Paesi nel Mediterraneo uno scacchiere sempre più complesso e imprevedibile. Il presidente del Consiglio italiano avrà una fitta agenda di colloqui con il primo ministro Naftali Bennet e con numerosi esponenti istituzionali israeliani. Ci sarà tempo anche per una visita Ramallah per un incontro con capo del Governo e dirigenti palestinesi. Sarà il primo giro di incontri. Nei prossimi giorni, inoltre, arriverà nella capitale Israeliana la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per approfondire i temi di interesse internazionale, e tra questi il conflitto in Ucraina, l’energia e il rischio di carenza di grano.
Premier italiano dopo 15 anni
La visita di Draghi ha un particolare valore dal momento che dal 2015 che un premier italiano non si reca a Gerusalemme. Un viaggio che si carica di aspettative e tutte a loro modo avranno un impatto significativo per i prossimi mesi e anni. Il primo tema è la guerra in Ucraina, l’instabilità generata dalla aggressione Russa che si ripercuote in Europa e nel Medio Oriente con conseguenze dirette nel Mediterraneo. C’è un effetto domino sui Paesi poveri africani con la possibile crisi del grano e del cibo – argomento che sta a cuore al premier che teme un rischio di catastrofe alimentare -, c’è poi in agenda l’impegno dell’Italia all’approvvigionamento di gas.
Il gasdotto Leviathan
Al centro dei colloqui tra Draghi e il premier Naftali Bennet il progetto del gasdotto israeliano che è in dirittura d’arrivo. Una conduttura marina che dal largo costa dello Stato ebraico porterà gas naturale un diversi Paesi dell’area compreso l’Italia. Il giacimento marino di gas è indicato tra i più grandi del Mediterraneo. Localizzato a 130 chilometri da Haifa il nome è Leviathan. Secondo le stime nel sottosuolo marino in una profondità di 1500 metri in una zona di mare m a confine con l’Egitto, Leviathan custodisce circa 600 miliardi di metri cubi di gas. Il giacimento alimenta l’export israeliano verso altri paesi dell’area Medio Orientale, tra questi la Giordania. La presenza di Draghi e il prossimo arrivo della commissaria von der Leyen, servirà tra le altre cose a stabilire un accordo per portare il gas di Leviathan in Europa e verso l’Italia attraverso una nuova pipe-line.
EastMed, partita Mediterranea
Nella complicata partita dell’approvvigionamento energetico che si svolge tra i Paesi del Mediterraneo c’è da ricordare che il presidente del Consiglio ha messo a punto una strategia per diversificare le fonti di approvvigionamento, che vede impegnati diversi Paesi. Da ricordare il recente vertice di Villa Madama con i premier di Spagna, Portogallo e Grecia, dove si è fatto il punto del progetto del gasdotto EastMed, 1900 chilometri di lunghezza di cui un terzo su terraferma e il resto in mare. EastMed passa per Cipro e Grecia, le aspettative di import per l’Europa sono di circa 10 miliardi di metri cubi di gas all’anno, con l’obiettivo di arrivare a 20 miliardi. Il costo della pipe-line, discussa al vertice con i premier di Spagna, Portogallo e Grecia, è calcolato i sui 6 miliardi di euro.
Pipe line Poseidon in Puglia
L’ultimo tratto ribattezzato “Poseidon” è di 216 chilometri con un collegamento tra la Grecia e la Puglia. Non sarà tutto facile. La realizzazione EastMed vede contraria la Turchia, mentre ha già ricevuto il via libera della Commissione Europea, che lo ha inserito fra i progetti di interesse comune. EastMed, con i suoi 1900 chilometri di lunghezza ha garantiti finanziamenti pubblici europei e privati. Finora il progetto ha ottenuto 36,5 milioni di euro dalla CE e 2,25 miliardi di euro da banche private, l’inglese HSBC e l’americana JP Morgan. L’impegno è di portare a termine gli studi di fattibilità finanziati dall’Unione europea.
L’Italia, il punto sull’energia
L’energia è quindi in cima all’agenda di Draghi. Finora le iniziative hanno portato all’Italia nuovi accordi con gli Stati Uniti per forniture di gas liquido via nave, con il problema di attivare dei rigassificatori. Una soluzione che richiederà tempo. Un patto importante è stato concluso con l’Algeria, che porterà a regime un incremento di 9 miliardi di metri cubi di gas.
Colloqui con Israele e Palestina
Draghi incontrerà entrambi gli esponenti istituzionali di Israele e della Palestina. Il presidente Isaac Herzog, e a Ramallah, il primo ministro palestinese, Mohammed Shtayyeh. Draghi visiterà lo Yad Vashem e il Museo dell’Olocausto e il Tempio Italiano, con l’incontro con i rappresentanti della comunità italiana in Israele. Il colloquio più delicato sarà naturalmente con il primo ministro il premier Naftali Bennet alla testa di un governo di coalizione, che per la prima volta comprende anche la Lista Araba.
Il conflitto in Agenda
La guerra sarà uno dei temi al centro degli incontri. La visita in Israele del capo del governo italiano segue a poca distanza quella a Washington in aprile e precede di poco sia il G7 in Germania che il summit Nato a Madrid di fine mese. Nei colloqui di politica estera la questione centrale dell’aggressione all’Ucraina si intreccia con la situazione in Medio Oriente, e i legami russi con la Siria e con l’Iran, oltre che la presenza in Libia, dossier sui quali l’attenzione di Tel Aviv è massima.
La cooperazione Italia-Israele
Nel 2021 si è registrata tra i due Paesi una positiva e sostenuta ripresa dell’interscambio, ben oltre i livelli pre-Covid, che si è attestato a 4 miliardi di euro (+25,6% rispetto al 2020), con esportazioni italiane pari a 3,1 miliardi (+25,9%) e importazioni pari a 910 milioni (+24,6%).
Sul piano della cooperazione economica, Italia e Israele hanno un forte partenariato commerciale, in particolare nel comparto dell’innovazione e dell’ICT. Oltre ai tradizionali settori di presenza delle imprese italiane nel Paese spiccano quelle che puntano all’innovazione e start-up, energia, infrastrutture e telecomunicazioni. Nell’ambito della cooperazione e ricerca in campo sanitario, è forte l’interesse da entrambe le parti a collaborare nell’ambito della salute digitale, del molecular health, della medicina di precisione, del Med Tech e della farmaceutica. Ulteriori opportunità ci sono per il rafforzamento delle relazioni economico-commerciali sono offerte dai comparti dei trasporti, della mobilità sostenibile, della biomedicina, dell’aerospazio e della sicurezza cibernetica.