“Le partite contro l’Inghilterra non sono mai semplici, loro sono una squadra forte fisicamente che da vent’anni a questa parte ha iniziato a giocare bene, con giocatori bravi, tecnici. L’unica cosa che mi dispiace è che non ci sarà il pubblico, lo sport e queste manifestazioni senza il pubblico non sanno di nulla”.
Lo ha detto ai microfoni di Raisport il ct azzurro Roberto Mancini, a poche ore dalla sfida fra Inghilterra-Italia in programma per la Nations League a Wolverhampton. “Per loro credo che affrontare l’Italia sia sempre una partita speciale, come lo è per tutte le nazionali – ha aggiunto – Forse ricorderanno anche un po’ la partita di 11 mesi fa, quindi vorranno una specie di rivincita”. “Soffro ancora molto per l’eliminazione dal Mondiale, non credo che sia avvenuta contro la Macedonia perché quella è stata una partita che doveva andare così, è venuta un po’ prima – prosegue il ct – Se questo periodo cambierà la mentalità delle squadre nell’utilizzo dei giovani?
Non lo so, è difficile perché comunque bisogna avere il tempo a volte, ed il tempo a volte non c’è, perché si vuole vincere subito e se vanno male 3-4 partite le cose cambiano. Un giovane purtroppo a volte ha bisogno di più tempo per affermarsi, e il tempo nel calcio non è tanto”.
“Ognuno poi alla fine fa i suoi interessi, noi abbiamo i nostri, dobbiamo cercare di perseguirli e trovare dei giocatori il più in fretta possibile sperando che crescano. Ci sono tanti giovani interessanti ma gli manca allenarsi e giocare qualche partita con i più grandi. È una questione di poco tempo, in 3-4-5 mesi un ragazzo può fare il salto di qualità”. “L’Equipe” ha dedicato alla Nazionale azzurra un approfondimento parlando ad esempio del recente fenomeno Gnonto. “Quando in Italia accade qualcosa di negativo si dimentica di tutto quello che di positivo c’è stato – commenta il Mancio – Quando abbiamo iniziato sembrava che dovessimo scegliere nel deserto dei tartari e invece, nonostante questo, siamo riusciti a mettere insieme una Nazionale che in pochi mesi ha iniziato a giocare bene ed ovunque andavamo ricevevamo degli elogi. Purtroppo poi questi ragazzi sono incappati in episodi negativi ma qualcosa di buono hanno fatto”.
“Spero e penso di trovare velocemente la strada giusta, trovare ragazzi che possono essere compatibili con quello che è il nostro pensiero di calcio, e che insieme a quei giocatori che sono rimasti a casa per recuperare, possano diventare una Nazionale più forte di quella che è passata. Una Nazionale diversa ma più forte”. (ITALPRESS).