Una collaborazione strutturata nella creazione di progetti finalizzati alla rigenerazione urbana che rendano le città più vivibili per tutti i cittadini, migliorando la qualità della vita nel presente e per le future generazioni. È quanto prevede il protocollo d’intesa siglato da Anci e Soroptimist.
L’intesa consentirà inoltre ai club Soroptimist di strutturare una più efficace collaborazione con le istituzioni locali per gli interventi sul territorio e l’avvio di azioni di sensibilizzazione per promuovere la partecipazione delle donne nei processi decisionali e di attuazione dei progetti ideati dai singoli Comuni.
In particolare, Anci si impegna a divulgare a tutti i Sindaci dei Comuni italiani gli esiti del sondaggio, a cui hanno risposto 5000 donne italiane, e del Manifesto Soroptimist “La città (ecosostenibile) che vorrei: reinventare la città a misura di donna”, che verranno presentati ufficialmente nel corso di un evento in programma in ottobre.
“Il progetto e il protocollo rappresentano una grande iniziativa e responsabilità per contribuire a un futuro migliore per tutti, anche per le prossime generazioni – il commento di Giovanna Guercio, Presidente Nazionale Soroptimist – Abbiamo deciso di dedicare tutto il nostro impegno perché l’opportunità, offerta ai comuni di poter investire in nuovi progetti di riqualificazione, diventi anche una grande occasione per le donne di partecipare attivamente nel ruolo di cittadine e ringraziamo Anci per la collaborazione”.
“Con la sottoscrizione di questo protocollo d’intesa Anci intende rafforzare ciò che da tempo è uno dei suoi obiettivi: ridurre la disparità di genere per sconfiggere le disuguaglianze economiche, sociali, culturali, di sesso e razza e dare voce alle donne anche nella materia di rigenerazione urbana.
È ora di ribadire che le donne ci sono, in qualsiasi settore, su qualsiasi tema – ha dichiarato Maria Terranova, vicepresidente Anci, sindaco di Termini Imerese e delegata Anci alle Pari Opportunità – Gli esperti non sono più` solo uomini anche se, ci sono ancora delle disparità da superare. È il momento di insistere con un salto culturale necessario a sradicare modelli e stereotipi che sono alla base anche della violenza di genere”.