ROMA (ITALPRESS) – Presentato a Roma il Fondo Andrea Camilleri per tutelare la sua eredità culturale, per proporsi come spazio identitario e qualificato per la conoscenza della sua opera di scrittore, autore teatrale radiofonico, regista, intellettuale figura pubblica. In questa prospettiva, la condivisione e la fruibilità del patrimonio costituito dalle sue carte e dal percorso umano e intellettuale che le ha prodotte in un processo di sedimentazione che attraversa molta parte del Novecento e ne incrocia vicende, esperienze protagonisti, si declina in un'azione rivolta agli studiosi e alla collettività, in una concezione del lavoro culturale artistico come bene comune. Il Fondo ha sede a Roma, città di adozione di Camilleri, in via Filippo Corridoni, 21, a poca distanza dalla casa, nel quartiere Prati, in cui il Maestro siciliano ha vissuto a lungo. Con la famiglia Camilleri e con la sua supervisione dello stesso autore che lo aveva pensato e progettato, è stato avviato quindi un recupero fisico del materiale conservato presso la propria abitazione, lo studio, la casa di Porto Empedocle e altri luoghi in cui nel corso di oltre 70 anni di lavoro erano stati raccolti faldoni, scatole scatoloni, accorpamenti di fascicoli sparsi. Ovviamente anche libri, riviste culturali, audiovisivi, fotografie. Si tratta quindi di un complesso documentario che interessa un periodo lungo e denso di grandi trasformazioni in molteplici ambiti soprattutto mostra le radici remote, passaggi e connessioni meno note del percorso artistico professionale di Camilleri, segnato dallo spartiacque della grande notorietà popolarità che ne ha definito il profilo pubblico di scrittore, dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso, cioè negli ultimi venti anni della sua vita. L'archivio conserva la documentazione organizzata in diverse sezioni che consentono di ricostruire il suo multiforme lavoro: gli scritti inediti (come poesie e racconti); le regie teatrali a partire dai primi anni '50 di autori italiani ed europei (Pirandello, Giacosa, Betti, Fabbri, Bracco, Campanile, Strindberg, Cocteau, Adamov, Beckett e Ionesco), i saggi delle sue classi di regia all'Accademia d'Arte Drammatica "Silvio d'Amico" negli anni '80; il lavoro in Rai come regista della programmazione radiofonica quotidiana dei contenuti di prosa, caratterizzato da significative scelte personali e da un forte interesse per la sperimentazione; le sceneggiature e le produzioni televisive, sempre in Rai, negli anni dei grandi sceneggiati, dal Commissario Maigret al Tenente Sheridan, ad altri lavori meno noti realizzati con autori di primo piano. Dai primi anni '50 agli anni '80, sono oltre 300 i copioni, le bozze, i testi con adattamenti e riduzioni corredati da appunti autografi e documenti di lavoro che mostrano la fitta trama di rapporti personali e professionali con autori, attori, scenografi, artisti, registi, musicisti, personalità della cultura, editori, impresari teatrali e televisivi, un intreccio complesso di vicende, ambienti e contesti che raccontano il tessuto profondo del mondo culturale di quegli anni. Nelle raccolte di corrispondenza, nucleo centrale dell'archivio, sono conservati gli scambi epistolari della redazione dell'Enciclopedia dello Spettacolo a cui Camilleri ha lavorato per i contenuti teatrali dal 1951 e le lettere di esponenti del mondo culturale italiano ed europeo come, tra i tanti, Orazio Costa, Silvio d'Amico, Eduardo De Filippo, Elio Vittorini, Francesco Pavolini, Primo Levi, Jean Genet, da cui emergono progetti professionali e stretti legami di amicizia e stima reciproca. L'evento di presentazione si è svolto presso la Sala A nella sede di Radio Rai in via Asiago a Roma, in cui sono intervenuti Dario Franceschini, ministro della Cultura, Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, Roberto Gualtieri, sindaco di Roma, l'editore Antonio Sellerio Marino Sinibaldi, presidente del Centro per il libro e lettura, alla presenza della famiglia Camilleri. "È stato un grandissimo scrittore amato profondamente dagli italiani sia per le sue opere che per il suo modo di essere attento all'impegno civile – ha detto Franceschini -. Questo luogo, di cui dobbiamo ringraziare la famiglia, consente di conservare la memoria. È un fondo meraviglioso che va visto e va frequentato. Un grande regalo allo Stato e a tutti gli italiani". Per il governatore Zingaretti, Camilleri è "un grandissimo intellettuale, molto fine, critico, amato dagli italiani e dalle persone in tutto il mondo. Purtroppo lui non c'è più ma è fondamentale continuare a utilizzare e promuovere la ricchezza di quello che ha prodotto nella sua vita. È importante per noi perché ora che dobbiamo ricostruire l'Italia, poterlo fare anche contando su idee, su spunti e su una passione civile che lui aveva sarà utile. Poi il Fondo è importante per le nuove generazioni. Camilleri deve continuare a influenzare con il suo pensiero l'Italia e l'Europa che verrà". "È un regalo straordinario alla città, a tutti gli appassionati di un grande scrittore perché avremo un fondo accessibile con tutto l'archivio di Andrea Camilleri, la sua biblioteca. Un patrimonio straordinario per ricostruire la bottega dentro cui poi sono nati non solo i suoi capolavori, ma anche tutto il suo importantissimo lavoro da intellettuale, di regista teatrale, scrittore, poeta. Sarà un polo culturale vivo per la città", ha dichiarato il sindaco Gualtieri. – foto xc4/Italpress – (ITALPRESS). xc4/fsc/red 07-Giu-22 13:24