Giancarlo Cremonesi è un avvocato, manager, esponente di un mondo complesso e competitivo come quello della finanza e degli investimenti immobiliari. Presidente della Next Re SIIQ, dal suo particolare Osservatorio economico, racconta le difficoltà e le opportunità che l’Italia ha di fronte. Le scelte da fare mai semplici e le necessità stringenti di un Paese che ha di fronte a sé nuove sfide.
Presidente Cremonesi, sono settimane difficili per l’Italia e per l’Europa, siamo alle prese con la guerra in Ucraina, con turbolenze economiche, geo politiche, con situazioni minacciose e imprevedibili come la crisi energetica, l’inflazione, la corsa dei prezzi delle materie prime. Nonostante questo l’Italia crescerà anche se in modo ridimensionato con un PIL che comunque sarà sopra il 2%. Lei cosa prevede e cosa auspica per i prossimi mesi?
Le previsioni per l’Italia per i prossimi mesi non possono che essere di grande preoccupazione per la tenuta della nostra economia in presenza di un rallentamento delle forniture di materie prime e anche di semilavorati e di componenti elettronici, nonché per il lievitare dei loro prezzi in maniera non sostenibile spinti dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni alla Russia. Il ceto medio e medio basso impiegatizio non è più in grado di sostenere gli aumenti energetici in corso e la ripresa dell’inflazione in mancanza di aumenti retributivi che possano sostenere il tenore di vita delle famiglie e i consumi interni. Il paese è a rischio di tenuta sociale. In questa complessa situazione economica auspico che si passi rapidamente da una politica di bonus e di ristorni, che non ci possiamo più permettere, ad una politica che sostenga i consumi interi, dia più dignità al lavoro, incentivi le imprese ad investire e a creare nuova ricchezza e più lavoro. Il primo intervento che il governo dovrebbe fare è tagliare in modo drastico il cuneo fiscale mettere nelle tasche dei lavoratori la retribuzione necessaria ad affrontare gli aumenti in corso, meno mance e più dignità.
La sua società è per così dire situata nel cuore degli interessi dei cittadini, ossia la casa come bene e storia di famiglie e di persone. Temi affettivi e di valore economico che si intrecciano. Cosa sta cambiando nel mondo immobiliare e nelle decisioni degli acquirenti?
Il mondo dell’immobiliare deve tener conto delle mutate esigenze dei fruitori, sia privati che società, del bene casa, ufficio, spazi commerciali. Va ripensato e riprogettato il tessuto immobiliare delle città con interventi di rigenerazione edilizia e urbanistica che sia al passo con le esigenze, le aspettative la qualità della vita dei tempi contemporanei e con necessità di poter adeguare il patrimonio edilizio bei tempi brevissimi che i mutamenti impongono.
Lei è un fautore di investimenti “stabili”, mentre oggi molte offerte puntano su un panorama molto variegato al limite del rischio. Quali sono i vantaggi di investimenti in settori “stabili”?
In un periodo, che si prevede lungo di forte inflazione è essenziale diversificare gli investimenti anche in settori stabili che, anche se sembrano meno remunerativi di quelli speculativi, tendono nel medio tempo a conservare il valore del patrimonio senza far correre eccessivi rischi e a far investire in beni duraturi è sempre necessari.
Quali le nuove ambizioni ha il suo gruppo Next Re SIIQ SpA?
La società che presiedo è una società di risparmio immobiliare quotata al primo mercato che come tale ha come missione far rendere, gestendoli, importanti investimenti, diversificandoli e razionalizzandoli con il fine di poter corrispondere un rendimento importante agli azionisti.
Come ogni manager e presidente di impresa lei guarda al successo delle sue azioni imprenditoriali. Quali consigli può dare ai cittadini interessati agli investimenti immobiliari ? Cosa consiglia?
Credo che ci possano essere delle ottime occasioni per investimenti immobiliari in Italia, soprattutto nel centro sud, dove i valori sono ancora contenuti e con possibilità di importanti valorizzazioni; per gli investitori privati è ancora consigliabile investire in immobili di taglio non eccessivo, serviti da buone infrastrutture (metropolitane, treni, rete viaria adeguata) o altrimenti in località amene di montagna o mare, con tipologia a villetta è un po’ di verde a disposizione. Per i grandi investitori italiani od esteri, settore alberghiero e turistico, logistica, centri commerciali di ultima generazione, direzionale con buona sensibilità sul risparmio energetico. È fondamentale per attirare investimenti che l’amministrazione pubblica garantisca i tempi e le certezze autorizzattive e che la burocrazia sia snella e facilmente interpretabile senza eccezioni capziose.
Lei ha fiducia nel futuro?
Come imprenditore ho il dovere dell’ottimismo, come cittadino sono molto preoccupato dello scadimento, anche culturale del nostro Paese.