Entro un anno sarà conclusa la trasformazione del Parco Dora a Torino. Si tratta di un’area grande come 100 campi da calcio in passato sede di vari impianti industriali, tra cui le Ferriere Fiat, la Michelin, la Savigliano e la Peracchi.
Impianti che coprivano anche il fiume, che era intubato in un canale sotterraneo in cemento, oggi scoperchiato. A memoria del passato restano lo scheletro delle ferriere suna una sponda, e una ciminiera in cemento altre trenta metri sull’altra.
Una scelta figlia del progetto di riqualificazione ideato nel 2004, che è diventato realtà nella sua prima parte nel 2011 con l’inaugurazione di tre lotti. Oggi sono partiti i lavori dell’ultima parte tra corso Mortara, via Livorno, corso Principe Oddone e la Dora. L’importo complessivo previsto dal Comune è pari a 3 milioni e 700 mila euro messi a disposizione dalla Città’ come cofinaziamento al programma AxTo.
L’intera area è stata utilizzata negli ultimi anni per collocare la terra di scavo del vicino passante ferroviario e di alcuni lotti di Spina 3, per trasformarla e’ stato avviato progetto di ricerca europeo in collaborazione con l’Università’ di Torino e di una sperimentazione di phytoremediation, ossia una bonifica tramite la pulitura della terra dai metalli pesanti residui dei passati insediamenti, attraverso l’utilizzo di alcune particolari tipologie di vegetazione.
Il parco Dora progettato dal paesaggista tedesco Peter Latz, è uno dei primi parchi ex industriali italiani e si ispira agli omologhi parchi della Ruhr sorti su distretti ex industriali. La riqualificazione del Lotto Valdocco B prevede verso il corso Principe Oddone una collinetta belvedere alta circa 4 metri che offrirà punti di osservazione panoramici sulla basilica di Superga, la Dora e le Alpi, sviluppando il parco su due livelli dotati di rampe e gradini di accesso.
E’ anche previsto un corridoio verde di collegamento tra le due sponde della Dora, la risistemazione dell’area giochi già presente e una pista ciclabile lungo il fiume da via Livorno a corso Principe Oddone.
A fronte del necessario taglio di due magnolie e un pioppo cipressino, trecento nuovi alberi che verranno piantati e sono stati scelti tra le specie che producono dei bei foliage in autunno e una fioritura primaverile abbondante.
L’intervento non riguarderà solo la parte verde del parco, ma anche quella stradale di corso Mortara, sara’ cosi’ possibile accedere alle aree parcheggio fronte Snos con una parziale rettifica del suo tracciato e la realizzazione di una nuova rotonda in corrispondenza della passerella sulla Dora.