L’assemblea del CNEL ha varato una consultazione pubblica per acquisire il parere dei cittadini sul tema della sicurezza stradale e sulla riforma del Codice della Strada, attraverso la compilazione di un questionario online, su https://www.cnel.it/Comunicazione-e-Stampa/Consultazioni-pubbliche/ Sicurezza-Stradale.
L’iniziativa, svolta sulla base dell’articolo 10 del nuovo regolamento degli Organi del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro, è indirizzata a tutti i cittadini, con particolare riferimento ai giovani e agli iscritti a tutte le organizzazioni sociali e produttive del Paese rappresentate al CNEL, ed è sostenuta dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, dal Ministero dell’Istruzione e dall’Associazione Nazionale Presidi per una più capillare attività di sensibilizzazione verso i giovani.
Per la rilevazione del parere dei cittadini sono stati individuati diversi ambiti tematici: la cultura stradale; le condizioni di rischio; la sicurezza dei mezzi; la sicurezza delle infrastrutture; i controlli. Ciascun ambito di riferimento è raffinato in 19 raggruppamenti concettuali di secondo livello, chiamati attributi per un totale di 65 domande.
La consultazione, seconda in ordine di tempo ad essere predisposta dopo quella sul futuro dell’Europa, si inserisce in un piano più ampio di attività che ha già portato al deposito e al conseguente annuncio in aula alla Camera di 3 proposte di legge per accelerare la riforma del Codice della Strada e un quaderno scientifico curato dal prefetto Roberto Sgalla, già direttore centrale delle specialità della Polizia di Stato.
I testi delle proposte di legge riguardano “Modifiche alla legislazione vigente sulla pianificazione, l’attuazione e il monitoraggio degli interventi in materia di sicurezza stradale.
Costituzione della Consulta nazionale per la sicurezza stradale e per la mobilità sostenibile” (C. 2144); “Modifiche al codice della strada in materia di sicurezza del lavoro e per il sostegno del lavoro meccanizzato in agricoltura” (C. 2145); “Interventi di modifica al codice della strada per il rafforzamento dell’effettivita’ delle prescrizioni. Protezione degli utenti vulnerabili. Controllo diffuso. Semplificazione e contenimento della spesa” (2146)”.
Sul fronte della sicurezza stradale, all’Italia resta poco più di un anno per la diminuzione del numero di morti per incidente stradale sotto i 2000, come previsto dal Piano UE 2010-2020.
Obiettivo già mancato nel decennio precedente quando dalle norme comunitarie era prevista la riduzione del 50% delle morti da incidente stradale mentre in Italia si è attestata intorno al 42%. Nel nostro Paese, nel 2018, si sono registrati 3.334 morti e 242.919 feriti. Nei primi 9 mesi del 2019 gli incidenti stradali mortali sono aumentati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo gli ultimi dati di Polizia e Carabinieri, dati parziali ma tendenzialmente confermati dall’Istat nel rapporto annuale. (Italpress)