Secondo la Cida le azioni efficaci a favore del lavoro giovanile devono riguardare il sostegno alla conoscenza della realtà e delle opportunità, all’orientamento, alla formazione per la costruzione di competenze in linea con le richieste della trasformazione ecologica e digitale che ha investito il mondo produttivo e alle soft skills indispensabili in qualunque contesto organizzativo.
“Gli investimenti e gli interventi in materia di politiche attive per il lavoro giovanile devono essere gestiti in maniera coordinata, continuativa ed efficace per garantire che i nostri giovani possano essere gli artefici di un futuro equo e sostenibile per il Paese, anche in una dimensione internazionale e globale”. Lo ha detto Licia Cianfriglia, vicepresidente della Cida, intervenendo a tavolo di partenariato per il Pnrr, in occasione dell’audizione della ministra per le Politiche giovanili Fabiana Dadone.
Cianfriglia ha sottolineato la rinnovata e costante disponibilità dei manager Cida a fare la loro parte mettendo a disposizione know how specifico e visione d’insieme. La necessità di intervenire sulla situazione giovanile è centrale per la Cida, che realizza con i suoi manager volontari programmi mirati su tutti i territori.
Cianfriglia ha espresso rammarico per il mancato inserimento delle parti sociali nel Covige (Comitato per la valutazione dell’impatto generazionale delle politiche pubbliche) presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.