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Nervi d’acciaio

venerdì, 15 Novembre 2019
1 minuto di lettura

Ci vogliono nervi d’acciaio per capire verso quale soluzione concreta questo governo si sta dirigendo per risolvere il problema dell’ILVA. I lavoratori e i sindacati stanno tenendo a freno ogni intemperanza per evitare di sentirsi dire che sono stati loro a pregiudicare l’accordo. Landini però sembra che una proposta l’abbia avanzata; ha detto, pare, che si potrebbe pensare ad un intervento pubblico di semi-nazionalizzazione con una quota intorno al 30% . Da altre parti sentiamo dire che parlare di nazionalizzazione è una follia. Non capiamo perché.

Concordiamo nelle difficoltà che vi sono nel gestire un impianto di quel tipo ma non è giustificabile che la difficoltà di gestione possa pregiudicare una soluzione.  

L’Italia è piena di competenze. Tanto che molti dei più bravi sono costretti ad andare all’estero per farsi apprezzare. Se il percorso deve passare per una mini-nazionalizzazione, il governo deve sforzarsi a trovare la più corretta dirigenza.

Sul problema dell’ex ILVA potrebbero cadere i giallorossi, perché loro, i nervi d’acciaio non ce li hanno. 

Non sarà in punta di diritto che l’Italia riuscirà a vincere la sfida. Se non ha le competenze per gestirla l’industria, perché dovrebbe avere le competenze per affrontare una causa così complessa.

Da quello che vediamo e sentiamo i giallorossi non sono neppure d’accordo su come affrontare una delle cose più semplici, come loro stessi dicono, quella dello scudo penale. Una causa che si presenta complessa e lunga. Ma l’Italia non ha tempo. L’ILVA non è un problema locale ma nazionale, come ormai tutti hanno affermato.

L’avvocato Conte deve far presto e deve veramente dimostrare di avere fermezza e coraggio. Dovrebbe, a nostro avviso, convocare e sentire una delegazione di esperti industriali italiani. Un errore scontrarsi con Confindustria perché è lì che alla fine dovrà trovare le adesioni sulla cordata nazionale da affiancare alla CdP e agli eventuali altri partner esteri.

La manovra che si sta affrontando può diventare una opportunità anziché una minaccia. È dentro la finanziaria che si possono trovare le soluzioni, senza paura di creare qualche scontento settoriale o sociale. Un prelievo forzoso e straordinario può anche essere messo, come qualche altra volta è stato fatto. 

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