Se le cronache riferiscono sugli aspetti deteriori di una politica inconcludente e rissosa, che rischia di liquidare la posizione dell’Italia come seconda potenza manifatturiera in Europa e di fare esplodere fenomeni di malessere sociale, un bagliore di speranza viene dalle giovani generazioni, soggetto di una indagine dell’istituto Toniolo.
L’indagine riguarda il sistema dei valori nei quali i giovani, quelli che non si sono consegnati alla distruzione di se o all’effimero, si riconoscono: il bene comune risalta così come impegno personale e prioritario, coniugato all’onestà.
Per i giovani interpellati, quando la politica si rivela impari al compito del bene comune, non solo ristagna l’economia ma cresce la diffidenza e la sfiducia, anche in diretta conseguenza di una scarsa disponibilità a premiare l’onestà e i valori dell’impegno, all’ampliarsi delle diseguaglianze sociali e generazionali, al contrarsi delle opportunità di mobilità sociale e della solidarietà verso chi resta indietro.
Le attuali forze politiche non appaiono, ai giovani, vocate a un’opera profonda e incisiva di un rinnovamento ispirato agli obiettivi del bene comune: una minoranza si riconosce con fatica nelle posizioni del centro destra e del centro sinistra, ma la maggioranza si collocherebbe volentieri in una area di centro.
Un centro rinnovato, moderno, propositivo e dinamico dove il mondo cattolico potrebbe essere ispiratore o protagonista di un offerta politica che superi l’attuale condizione di progressivo degrado del rapporto fra cittadini ed istituzioni.
C’è da meditare su questa vicenda e c’è spazio quindi, per iniziative che, muovendo dalle disponibilità già esistenti ne colga di nuove e apra nuovi orizzonti alla speranza.