Camicia hawaiana attillata, pantaloni avvitati e stretti in vita, l’onorevole Gianfranco Rotondi è di ottimo umore, gentile, eloquente con misurato garbo.
A Pescara, città capoluogo del suo collegio elettorale, saluta chi gli stringe la mano. Ascolta sul lungomare pescarese due anziani signori di Chieti che gli raccontano di “quante cose ha realizzato la Dc. Ma oggi che si fa?”.
Rotondi sorride e racconta fiducioso che i “valori Dc sono sempre attuali”, anzi è “tutto pronto per rilanciare la sfida politica del Nuovo Centro”. Ai microfoni de La Discussione Rotondi incalza “l’amico di sempre”, Silvio Berlusconi a “lasciar perdere Salvini”, con tutta la “destraccia”. Invita il Cavaliere a lanciarsi anima e corpo nella costruzione di un Centro moderato, cattolico, “forte e libero”, per citare don Sturzo.
Un Centro politico dove ci sia la ferma volontà di costruire un Patto per salvare l’Italia, per “dare un aiuto vero alle famiglie, alle persone in difficoltà”, un “Nuovo Centro” che abbia le sembianze fisiche di un volto nuovo. Forse di un giovane, o di una donna, comunque di una figura magmatica, decisa, aperta al nuovo mondo, un volto e uno spirito che sappia essere punto di riferimento di quella vasta area politica che supera il 10%. Che impersoni un partito capace di cogliere, nella visione pragmatica di Rotondi, consensi e forza di aggregazione di una Italia moderata, europeista, e soprattutto concreta.
“Ma serve il coraggio di candidarsi alla guida del Paese con un programma nuovo, e figure nuove”, avverte Rotondi che lancia la sua sfida di autonomia: “senza alleanze con Salvini e il Pd”. Eppoi l’onorevole DC, evoca il presidente Conte, e con lui l’imprenditore Urbano Cairo, persone oggi di spicco che potrebbero essere i punti di riferimento di una nuova forza politica. Cose, tuttavia, da fare, ma Rotondi non dispera , anzi per lui questa area dei moderati intraprendenti e fiduciosi, c’è già; bisogna solo costruire nuovi ponti e sinergie.
Rotondi ai nostri microfoni presenta la sua proposta che in fin dei conti è semplice quanto efficace, “Useremo una ‘strategia dell’attenzione’ verso chiunque mostri interesse per il cattolicesimo politico. Due esempi per tutti: il presidente Giuseppe Conte e Urbano Cairo, del cui impegno pubblico si parla sempre di più”. Insomma il futuro non è una nebulosa, ma si delinea giorno dopo giorno.
Gianfranco Rotondi intravedere il Nuovo Centro che non: “si chiamerà DC, avrà un altro nome ma i valori sono gli stessi”, assicura. Il tempo quindi stringe ed ecco alle porte un importante appuntamento. “Il primo di una lunga serie”, incalza Rotondi, che sarà presidente della neo Fondazione Dc (scelta annunciata a Pescara la scorsa settimana e rilanciata da tv e giornali) condividerà l’incarico con Rocco Buttiglione. Una scelta che Venerdì 12 luglio, alle 15, alla Camera, sarà presentata nella sua veste ufficiale.
Delle prossime manovre politiche, della corsa alla costruzione del Nuovo Centro, del futuro dei moderati italiani, di alleanze e, di molto altro Gianfranco Rotondi parla nella nostra video intervista.