“Dopo le bollette a 28 giorni, le compagnie telefoniche sembrano essersi ingegnate per trovare nuovi espedienti finalizzati ad ottenere guadagni ingiusti e aggiuntivi sulle spalle dei propri clienti”. È l’inizio dell’esposto all’Autorità garante per le comunicazioni, scritta dal Codacons dove si denuncia il fatto che diverse compagnie telefoniche adottano pratiche scorrette verso i propri clienti. Nel mirino dell’Associazione che difende i consumatori, ci sono le ricariche che reintroducono costi che non sono destinati al credito. “Ed è una delle ultime trovate”, scrivono i promotori dell’esposto, “degli operatori telefonici per raschiare soldi dalle tasche dei consumatori, giustamente imbufaliti”. L’esposto è stato presentato contro Tim, Vodafone e Wind, rispettivamente con Ricarica+, Giga Ricarica e Ricarica Special.
Al centro della segnalazione i servizi non richiesti che vengono addebitati agli utenti. “In tutti i casi i vecchi tagli da 5 o 10 euro, nelle rivendite come tabacchi e sportelli Sisal”, fa presente il Codacons, “sono state sostituite da ricariche in cui 1 euro non va a rimpinguare credito ma è utilizzato per servizi e promozioni non richieste dai clienti: giga, chiamate illimitate per un tempo definito, o partecipazione a concorsi a premi”. È proprio l’assenza di possibilità di rifiutare la promozione che, secondo il Codacons, costituisce una pratica commerciale scorretta. “È vero che online e tramite app i vecchi tagli sono sempre disponibili”, sottolinea l’Associazione, “ma è anche vero che le categorie meno avvezze alla tecnologia, come ad esempio gli anziani, vengono ingiustamente sfavoriti da questa politica”.
Anche Altroconsumo aveva pochi giorni prima presentato un esposto all’Autorità, che “adesso”, confida il Codacons, “non potrà di certo ignorare le sollecitazioni di associazioni, consumatori, e del Salvagente”.
E sono state proprio le verifiche fatte dal Salvagente, – che meritatamente si definisce “leader nei test di laboratorio contro le truffe ai consumatori” -, su segnalazioni di numerosi utenti, a innescare i diversi esposti all’Autorità garante per le comunicazioni, facendo comparazioni e verificando il metodo usato da alcune compagnie, controlli che hanno destato sospetti. “Prima di andare a vedere nel dettaglio, alcuni aspetti che non ci convincono affatto”, spiegano gli analisti del Salvagente, “fermiamoci sul prezzo e sul servizio garantito.
In molti non accoglieranno positivamente la notizia: innanzi tutto se pago 10 euro di credito per telefonare o mandare sms, non voglio averne 9 da utilizzare, solo perché l’azienda m’impone di scambiare 1 euro di credito con 3 giga di navigazione, di cui magari non ho assolutamente bisogno, vuoi perché non uso internet sul cellulare, vuoi perché nel mio piano tariffario ho già abbastanza giga e non me ne servono altri. E poi va detto, che gli utenti che non sanno usare l’app e il sito per fare la ricarica standard da 10, e quindi sono costretti ad andare dal tabaccaio o in edicola, sono soprattutto anziani, i meno interessati a internet”.
E come se non bastasse, ci sono anche altri aspetti che non hanno convinto, come ad esempio i Giga di ricarica 10: i 3 giga aggiuntivi non vengono rilasciati automaticamente ad ogni ricarica. Se infatti si ricarica tre volte nello stesso giorno, con la terza ricarica non si ricevono i 3 giga. Così come se si ricorre alla ricarica a pochi giorni di distanza dalla prima, i 3 nuovi giga non si accumulano con i giga precedenti ma li sostituiscono. “Francamente”, fa presente il Salvagente, “non si capisce perché ne quale sia la ratio di questa decisione. Quello che è chiaro è che la mossa di Vodafone assomiglia a quella messa in campo da Tim, con Ricarica +, che a suo tempo denunciammo e che puzza molto di costi di ricarica sotto mentite spoglie”.