Sono 14 i miliardi che il Governo mette a disposizione per famiglie, imprese, gli strati sociali più vulnerabili alla crisi. L’obiettivo è arginare le conseguenze economiche per il conflitto in Ucraina. Ma non solo le misure di aiuti di estendono dal caro energia, al contenimento dei prezzi per l’inflazione. Un pacchetto di risorse andrà a ridurre benzina, gas e gasolio, e un Bonus sociale di salvaguardia per chi ha perso reddito. Un contributo anti inflazione di 200 euro andrà a sostegno di salari minimi e pensioni.
Il Premier in sala stampa
“Rimane l’impegno forte e determinato del Governo a difesa delle fasce sociali più povere”, esordisce Draghi, “Le decisioni prese sono contro il caro vita è a sostegno delle famiglie e delle imprese. Nel clima di grandissima incertezza che c’è, il governo fa il possibile per poter dare un senso di direzione, di vicinanza, a tutti gli italiani e le azioni, le decisioni di oggi rappresentano bene questa determinazione del governo”, osserva il Premier. “I provvedimenti di oggi affrontano il caro vita, l’accelerazione dei prezzi dipende in larghissima misura dai prezzi dell’energia.
E questo significa che si tratta di una situazione temporanea che va affrontata con strumenti eccezionali”. I provvedimenti prosegue Draghi, “si estendono in molte aree: approviamo liberalizzazioni, riforme nel settore delle energie rinnovabili, che ci permettono di accelerare la transizione ecologica, di fare quello scatto negli investimenti nelle rinnovabili, che contribuiranno a renderci più indipendenti dal gas russo”.
Una osservazione con una punta di ottimismo Draghi la sfodera parlando dei dati positivi della occupazione. “Non è una recessione, ma un rallentamento”, commenta, “Già oggi ci sono dei dati che mostrano come a marzo ci siano stati 800 mila occupati in più rispetto a un anno fa”. “Sono dati positivi. Ci sono segnali di ripresa dell’occupazione a tempo indeterminato”.
Accanto al presidente del Consiglio presenti i ministri: Franco, Giorgetti, Orlando, Cingolani, Giovannini, che hanno poi illustrato alcuni dei provvedimenti varati.
Incontri, voto e 5s che si sfilano
Governo, sindacati e partiti ieri hanno giocato ciascuno la loro partita e per ora senza contrasti. Grazie anche al Governo che ha superato il perimetro di azione economica che dai 6 miliardi è passato a 14 miliardi, tra aiuti, incentivi e sgravi. I sindacati hanno chiesto più aiuti a salari, pensioni, e potere di acquisto. Il via libera del Consiglio dei ministri è avvenuto senza il voto del Movimento 5 Stelle. Stando alle indiscrezioni in dissenso sulle norme per i rifiuti di Roma che danno poteri speciali al Commissario per il Giubileo con la possibilità della realizzazione del termovalorizzatore.
Il round Sindacati-Governo
Il primo appuntamento a Palazzo Chigi è tra il premier Mario Draghi, il ministro dell’Economia Daniele Franco, del Lavoro Andrea Orlando e dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, con i vertici nazionali dei sindacati. Una nuova puntata di un confronto che dura da mesi. I sindacati chiedono più risorse da destinare al nuovo decreto aiuti per famiglie ed imprese.
Cgil, Cisl e Uil, giudizio sospeso
Le dichiarazioni dei segretari generali di Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri sono state caute e con un filo di diffidenza. “Il governo ci ha ripetuto che per ora i ragionamenti che fanno sono su un livello di intervento tra i 6 e i 7 miliardi, gli abbiamo detto che consideriamo la cifra insufficiente. Ora è il momento di uno scostamento”, dice Landini al termine dell’incontro, pur sostenendo che “il governo condivide che la priorità è tutelare il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni” ma su questo “non abbiamo avuto i contenuti del provvedimento” a cui sta lavorando, “per cui il nostro giudizio resta sospeso”.
“Il Governo”, fa presente il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, “ci ha anticipato che è allo studio una norma in arrivo nelle prossime ore da 6-7 miliardi per sostenere famiglie e imprese e fronteggiare questa situazione di difficoltà”.
La Cisl pur apprezzato la convocazione del Governo, sottolinea che è “uno stanziamento importante ma non sufficiente”. Per recuperare altre risorse, secondo la Cisl, servirebbe agire per “un ulteriore tassazione degli extraprofitti delle multinazionali, il reinvestimento dell”extra gettito Iva e possibilità di uno scostamento di bilancio”. Netto il giudizio del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che ha sostenuto di aver ribadito la necessità di “intervenire su salari, lavoro e pensioni e costo energia”. Dalla Uil inoltre arriva un giudizio sospeso. “Il governo ha recepito le nostre richieste e le condivide”, osserva infine Bombardieri, “Nel decreto che si appresta a fare terrà conto delle nostre proposte e richieste. Vedremo le scelte che farà”.
Energia, Cdm taglia i costi
Il primo confronto alle 12 è stato sul pacchetto di contrasto al caro energia. Sono state varate le decisioni più attese e che erano già state in parte annunciate alle Associazioni di categoria . Il provvedimento estende la riduzione anche al gas per autotrazione. Per il metano l’accisa sarà “a zero euro per metro cubo” e ci sarà anche una riduzione dell’Iva al 5%. Per prevenire il rischio di manovre speculative derivanti dalla diminuzione delle aliquota di accisa sui carburanti, per calmierare i prezzi alla pompa il Garante per la sorveglianza dei prezzi potrà avvalersi “del supporto operativo del Corpo della Guardia di finanzia per monitorare l’andamento dei prezzi anche relativi alla vendita al pubblico dei suddetti prodotti energetici”.
Cabina di regia, 14 miliardi
Nel pomeriggio alle 16 si è riunita la Cabina di regia presieduta dal premier Draghi. Sul tavolo un pacchetto di aiuti da 14 miliardi, e un incremento della tassazione sugli extraprofitti delle grandi compagnie energetiche. Presenti i capidelegazione dei partiti di maggioranza: Elena Bonetti per Italia Viva, Mariastella Gelmini per Forza Italia, Andrea Orlando per il Partito democratico, Giancarlo Giorgetti per la Lega e Roberto Speranza per Articolo Uno; i ministri dell’Economia Daniele Franco e della Transizione ecologica Roberto Cingolani e il sottosegretario alla presidenza Roberto Garofoli.
Decreto con 50 articoli
Numerosi i provvedimenti si va dal rinnovo del taglio delle bollette e bonus sociale che diventa retroattivo perché eventuali pagamenti di somme eccedenti sarà automaticamente compensato in bolletta una volta presentata l’Isee. Aiuti per gli affitti e anche per i trasporti pubblici. Per le imprese arriva, tra l’altro, il sostegno alla liquidità, finanziamenti agevolati per le aziende in difficoltà a seguito della crisi in Ucraina.
Superbonus, affitti e pendolari
Slitterà dal 30 giugno al 30 settembre 2022 il termine per effettuare almeno il 30% dei lavori complessivi nelle villette unifamiliari ai fini dell’accesso al Superbonus 110%. Nel computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati. Tra le decisioni c’è il via libera al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione. Al fondo è assegnata una dotazione di 100 milioni di euro per il 2022. Un sostegno sarà versato ai lavoratori pendolari per gli abbonamenti ai servizi di trasporto.
Pnrr, fondi per il decollo
Un fondo da 600 milioni di euro a sostegno degli obiettivi del Pnrr per le grandi città. Il fondo, nello stato di previsione del Ministero dell’Interno, ha una dotazione di 100 milioni per il 2022, 200 per il 2023, altrettanti per il 2024 e 100 milioni per il 2025, destinati a Comuni con oltre 800.000 abitanti.
Imprese, c’è il risarcimento
Duecento milioni di euro per il 2022 a sostegno delle imprese danneggiate dalla crisi ucraina. Lo prevede la bozza entrante in Cdm secondo indiscrezioni. Tra le misure a favore delle aziende maggiormente colpite, sarà istituito un Fondo presso il ministero dello sviluppo economico che punta a fare fronte, mediante erogazione di contributi a fondi perduto, alle ripercussioni economiche negative per le imprese nazionali derivanti dalla crisi internazionale in Ucraina, che si sono tradotte in perdite di fatturato a causa dalla contrazione della domanda, dall’interruzione di contratti e progetti esistenti e dalla crisi nelle catene di approvvigionamento.
Rigassificatori, i Commissari
Le opere necessarie per aumentare la capacità di rigassificazione italiana con unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione e le connesse infrastrutture “costituiscono interventi di pubblica utilità, indifferibili e urgenti”. Per la loro realizzazione “sono nominati uno o più Commissari straordinari di Governo” con decreto del presidente del Consiglio. Iter semplificato per la loro autorizzazione con un procedimento unico da concludersi entro 120 giorni dalla data di ricezione dell’istanza. Le amministrazioni “a qualunque titolo interessate nelle procedure autorizzative, incluso il rilascio della concessione demaniale marittima, delle opere e delle infrastrutture connesse” attribuiscono alle stesse “priorità e urgenza negli adempimenti e nelle valutazioni di propria competenza”.
Regioni aggiornare prezziari
Le Regioni entro il 31 luglio devono procedere ad un aggiornamento infrannuale dei prezzari. È quanto prevede, secondo indiscrezioni, la bozza del decreto sul tavolo del Consiglio dei ministri nelle misure per fronteggiare gli aumenti dei prezzi di materie prime e energia in relazione agli appalti pubblici di lavori. I prezzari aggiornati entro il 31 luglio cessano di avere validità entro il 31 dicembre e possono essere transitoriamente utilizzati fino al 31 marzo 2023 per i progetti a base di gara la cui approvazione sia intervenuta entro tale data.