Il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, non ha dubbi in aiuto di famiglie e imprese per arginare i costi di gas ed elettricità, è necessario: “Utilizzare le maggiori entrate fiscali dovute all’aumento prezzi o gli extraprofitti delle società energetiche”. Questo l’invito del commissario dell’Unione, in una lettera ai ministri dell’Economia degli Stati membri. Per Gentiloni , quindi, anziché procedere con tagli generalizzati del carico fiscale su energia e carburanti, è più giusto e anche più incisivo utilizzare, l’aumento di gettito e gli extraprofitti che derivano dall’impennata dei prezzi. Si tassano gli incrementi di tariffe e i maggiori introiti accumulati dalle società fornitrici di energia per aiutare le famiglie e i settori più colpiti. Ma il Commissario per l’economia chiede soprattutto: “Una risposta coordinata dell’Ue all’aumento dei prezzi dell’energia è essenziale per salvaguardare il mercato unico ed evitare ulteriori divergenze tra gli Stati membri”
Guerra insensata e danni all’economia
Nella lettera il Commissario europeo, ricorda in primo luogo come: “L’attacco all’Ucraina sta causando incalcolabili sofferenze al popolo ucraino e una profonda ferita ai valori europei”, scrive Gentiloni, “la guerra insensata di Putin ha anche avuto un impatto inevitabile sull’economia europea e aggrava le sfide che stiamo già affrontando, come l’aumento dei prezzi dell’energia e del grano”.
Risposta coordinata dell’Ue
Nel testo il commissario per l’economia ricorda come il Consiglio Ecofin abbia già discusso più volte di come sia “essenziale una risposta coordinata dell’Ue” all’aumento dei prezzi dell’energia “per salvaguardare il mercato unico ed evitare ulteriori divergenze tra gli Stati membri”. Ed è questa la linea che anche volta si vorrà seguire.
Efficacia, coerenza ed equità
Ci sono tre parole chiave che fanno da sfondo al documento di Gentiloni che hanno un particolare significato che illustrano i “criteri” sui quali per l’Unione è tenuta a muoversi. Sono quelli della efficacia, della coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione ed anche l’equità.
“La Commissione europea”, osserva Gentiloni, “è ben consapevole della necessità di attutire l’impatto dei prezzi elevati dell’energia su famiglie e imprese, in particolare quelle più vulnerabili, evitando al contempo interruzioni dell’approvvigionamento”, spiega Gentiloni che ricorda come: “Nella sua comunicazione dell’ottobre 2021 sui prezzi dell’energia, la Commissione ha presentato un insieme di strumenti per guidare l’azione degli Stati membri, anche nel settore della tassazione. Più recentemente, i leader dell’UE hanno discusso una serie di opzioni per ridurre i prezzi, sulla base della comunicazione della Commissione del 23 marzo”.
“Negli ultimi mesi”, evidenzia il commissario, “la maggior parte degli Stati membri ha ridotto la tassazione sull’energia, introducendo aliquote Iva ridotte o accise ridotte sui prodotti energetici e sull’elettricità, sfruttando la flessibilità prevista dall’attuale quadro giuridico dell’Ue”.
Il nodo delle tassazioni
In merito al tema dell’equità, Gentiloni insiste nella lettera, che “ridurre la tassazione indiretta non è necessariamente al soluzione più efficace per rendere accessibili le fonti energetiche, soprattutto se i prezzi restano alti a lungo. Riutilizzare invece le maggiori entrate fiscali legate all’aumento dei prezzi oppure i profitti abnormi delle società energetiche può aiutare a finanziare in modo più equo e sostenibile aiuti mirati per le famiglie vulnerabili e per le imprese o per categorie specifiche di utenti dei trasporti”.
Aiuti ai redditi più bassi
I sostegni secondo il commissario europeo all’Economia, possono essere erogati: “sotto forma di assegni o di rimborsi”, ma comunque “tenendo bene in mente l’impatto regressivo delle impennate dei prezzi dell’energia”, che colpiscono soprattutto i redditi più bassi.
Energia e inquinamento
L’Unione, inoltre, deve bilanciare due problemi che sono sempre più determinanti nelle scelte presenti e future. Ossia l’efficacia delle misure per l’energia e il rischio che possano essere compromessi gli obiettivi a lungo termine di decarbonizzazione dell’economia europea. “Ridurre le tasse sull’energia è una misura facile da attuare”. Ma tutto è legato ad una questione temporale, ad iniziare dalla fine del conflitto in Ucraina.
Tariffe, sgravi e rischi
Se i tempi si allungano anche la crisi avrebbe percorsi imprevedibili, con i prezzi alti che potrebbero ancora persistere, allora “i benefici per consumatori e imprese sono più incerti”. In particolare le riduzioni delle aliquote Iva in passato non sono state così efficaci: “I tagli fiscali”, calcola Bruxelles, “rischiano di essere compensati da incrementi di tariffe da parte dei fornitori di energia”. In questi casi si assisterebbe ad un paradosso in negativo per le imprese non energetiche che, secondo gli analisti finanziari, “pagherebbero comunque prezzi più alti ma pagando meno Iva avrebbero minori deduzioni”.
Fonte foto: © European Union 2022