domenica, 24 Novembre, 2024
Economia

Spese più del 20% del reddito? Attenti! Scatta il Redditometro

Avviso per quanti temono di incappare nei controlli fiscali del Redditometro 2022. La prima regola è evitare lo scostamento del 20% tra spesa e reddito. Il che significa mantenere una linea virtuosa verso le voci di spesa e la documentazione relativa.

Stop alla “dilagante evasione”

Come è noto il fisco, anche nella sua versione più dialogante verso il cittadino, ha strumenti tecnologici sempre più flessibili e innovativi, capaci di intercettare quella che viene definita come “dilagante
evasione”. Talvolta frutto di semplici errori e non per furbizia, proprio per questo è importante avere chiare le regole del buon cittadino contribuente.

Perché il Redditometro

Gli obiettivi principali di questo strumento sono quelli di permettere delle verifiche incrociate tra il reddito e le spese sostenute, per scoprire eventuali discrepanze tra l’effettivo tenore di vita fatto ed il reddito dichiarato. Gli accertamenti esecutivi sono previsti nel solo caso in cui lo scostamento superi il 20%. Inoltre da questo anno gli obiettivi sono inscritti nelle finalità di attuazione del Piano nazionale di Ripresa, che vede nella lotta all’evasione fiscale un punto di merito importante.

Come funziona il Redditometro

I metodi di accertamento messi in campo dall’Agenzia delle Entrate sono in costante evoluzione tecnologica. Il controllo quindi si svolge con la ricostruzione del reddito presunto di ciascun contribuente che viene poi posto a confronto con quanto dichiarato. Un calcolo che l’Agenzia riesce a verificare attraverso i dati in possesso dell’Anagrafe Tributaria, quindi la congruità tra quanto dichiarato e
quanto effettivamente speso dal contribuente. In altri versi in qualsiasi momento e in modo istantaneo l’Agenzia delle Entrate può determinare sinteticamente il reddito del contribuente sulla base della
sua capacità di spesa. In questo sistema di analisi entrano in gioco algoritmi capaci di intercettare e segnalare le incongruenze. Il passo successivo sono le segnalazioni che vengono raccolte. Il che non
significa che il contribuente è nel torto ma l’Agenzia ha un motivo valido per far scattare degli accertamenti.

Spese e macro categorie

Non tutte le spese, ovviamente, sono uguali. Ce ne sono alcune indicative che per riflesso illustrano la capacità contributiva del soggetto. Il Fisco, valuta in base a delle macro-categorie che spaziano in tutti quei beni che possono essere acquistati. Ad esempio i consumi: generi alimentari, bevande, abbigliamento e calzature; abitazione; e ancora spese per combustibili ed energia; mobili, elettrodomestici e servizi per la casa; sanità; trasporti; comunicazioni; istruzione; tempo libero, cultura e giochi; altri beni e servizi.
Poi ci sono gli investimenti (immobiliari e mobiliari; la quantità di risparmio e le spese per trasferimenti.

Spese personali e di impresa

Ci sono alcune voci di spesa che hanno un loro riflesso su che tipo di vita ha il contribuente. Ci sono, per semplificare, il mutuo, l’affitto, visite mediche ad auto e moto con le relative assicurazione, bollo,
pezzi di ricambio; imbarcazioni, camper e aerei, viaggi. In questo reticolo di siede sono comprese anche voci come l’assegno periodico al coniuge. Così come desta attenzione il capitolo risparmio e
investimenti. Come è noto l’Agenzia delle Entrate valuta su due piani diversi le spese attribuite alla persone fisica e le spese sostenute per beni e servizi relative all’attività di impresa o all’esercizio di arti e professioni.

Attività selettiva e mirata

C’è una caratteristica nella attività di controllo fiscale 2022, ed è quella che la tecnologia permette una verifica sempre più selettiva e mirata. La digitalizzazione delle banche dati e la crescente sinergia
tra archivi informativi rendono maggiormente efficaci i controlli. Inoltre il margine di errore viene notevolmente ridotto dal crescente uso di tecnologie guidate da sistemi di intelligenza artificiale.

Le ragioni del contribuente

Il cittadino che viene indicato a “rischio” ha tuttavia dalla sua il poter fornire degli ulteriori chiarimenti dimostrando la trasparenza delle sue scelte. Dimostrando, ad esempio, che ha avuto redditi diversi
da quelli posseduti nel periodo d’imposta; che ha beneficiato di redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte o legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile; che magari ha beneficiato di redditi
di soggetti diversi dal contribuente; oppure di aver usato dei risparmi. O, ancora, che ci sono stati degli errori di calcolo, perché le spese saltate fuori hanno un diverso ammontare. Inoltre il cittadino può anche
davanti al giudice sollecitare riscontri analitici della sua presunta infedeltà fiscale. Cioè deve essere l’Agenzia a dimostrare – riscontri alla mano – che ci sia stato un calcolo contro il fisco.

ReddiTest e incongruenze

Un sistema alleato del contribuente è fornito dall’Agenzia delle Entrate, – sempre nel rispetto del principio di un migliore dialogo -, il cittadino ha la possibilità di accede al software ReddiTest dove si può valutare se c’è un equilibrio o una discordanza tra reddito familiare e spese sostenute. Il ReddiTest scandaglia diverse categorie e tipologie di spesa: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, altre spese significative, investimenti immobiliari e mobiliari.

Risultati, dubbi e verifiche

Le simulazioni del ReddiTest tuttavia possono dar luogo anche a delle incertezze, così come rilevato da alcuni analisti finanziari. Le simulazioni hanno dimostrato che non sempre, ad esempio, una spesa ha la
stessa valutazione. Ad esempio spendere 2mila euro per le vacanze o per comprarsi gioielli porta a coefficienti diversi di controllo.

Il “semaforo rosso”

Il rischio è incappare in quello stop che viene indicato come “Semaforo Rosso”. Per paradosso a finire nel mirino dell’Agenzia rischiano di finirci più i single o le famiglie a basso reddito. Secondo le misurazioni fatte dall’Agenzia delle Entrate ci saranno 4,3 milioni di famiglie a rischio di semaforo rosso. Tuttavia, anche in questo caso è sempre nella ottica di un maggiore dialogo tra cittadino e fisco, come ricorda la stessa Agenzia, la non coerenza tra spese ed entrate, non sarà necessariamente considerata spia di evasione.

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