La Croce Rossa libanese rende noto che un barcone con 60 persone a bordo è affondato davanti alle coste del Libano. L’esercito libanese è riuscito a trarre in salvo 45 degli occupanti oltre a recuperare il corpo di una bambina di un anno e mezzo senza vita.
Quindici persone secondo le autorità sono disperse. Nessun comunicato stampa è stato finora rilasciato dall’esercito su questo argomento. Il direttore del porto di Tripoli, Ahmad Tamer, da parte sua ha indicato che unità navali e imbarcazioni civili si sono diretti verso l’isola di Ramkine, al largo di Mina, dopo aver appreso che lì è affondata una barca che trasportava migranti illegali diretti a Cipro.
Reagendo all’annuncio di questa tragedia, il primo ministro Nagib Mikati ha contattato il comando dell’esercito per informarsi sulle circostanze dell'”affondamento della barca che trasportava passeggeri illegalmente al largo di Qalamoun” e per chiedere alle truppe di schierarsi per assistere nelle operazioni di soccorso, secondo una nota del suo ufficio stampa.
Ha anche contattato il ministro dei Trasporti per chiedergli di mobilitare tutti gli interessati al porto di Tripoli. La maggior parte di coloro che tentano di lasciare il Libano via mare illegalmente sono rifugiati siriani, ma anche il numero di libanesi che tentano di partire è in aumento, poiché il Paese è precipitato in una grave crisi economica e politica. In due anni il potere d’acquisto dei libanesi è crollato e la moneta nazionale ha perso oltre il 95% del suo valore sul libero mercato. Tra gennaio e novembre 2021, almeno 1.570 persone, di cui 186 libanesi, hanno illegalmente o tentato di salpare dal Libano, secondo l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) in questo Paese. Destinazione principale: Cipro, membro dell’Unione Europea, distante circa 160 km.