0

Vince Macron. Europa e Nato più forti. Un problema in più per Putin

Elezioni in Francia. Netto successo del Presidente uscente
lunedì, 25 Aprile 2022
1 minuto di lettura

Alla fine i francesi hanno scelto la continuità e hanno respinto l’avventurismo. Riconfermando  ampiamente Macron per altri 5 anni hanno deciso che è meglio non smantellare l’Europa, non cedere alle sirene del sovranismo e restare a pieno titolo sotto la protezione dell’ombrello della Nato.
Molto ha pesato sulla vittoria del Presidente uscente la grave situazione internazionale, sulla quale la posizione di Marie Le Pen è apparsa sicuramente più debole e compromessa per i suoi rapporti con la Russia.

La candidata dalla destra aveva conquistato più consensi del previsto sulla politica interna, criticando Macron da posizioni populiste sicuramente meno grottesche di quelle esibite da Lega e 5 Stelle nelle elezioni del 2018.

Alcune critiche alla politica di Macron erano tutt’altro che infondate e hanno costretto Macron nei 15 giorni dopo il primo turno ad aggiustare il tiro su temi che sia le Pen che Melenchon avevano saputo far emergere meglio del Presidente .

Le Pen, invece, non ha saputo tranquillizzare quella parte della Francia che dopo due anni di pandemia e con una guerra alle costole dell’Europa non voluto correre rischi. E si è affidata nuovamente a Macron, alla sua competenza tecnica ma anche alla sua prudente visione politica. Sulla scena internazionale il Presidente francese ha saputo recitare la parte di chi è fedele all’Occidente ma si muove con relativa autonomia senza mai superare i confini consentiti dalle alleanze.

Se alle prossime elezioni legislative Macron continuerà ad avere la maggioranza anche Nell’Assemblea Nazionale il suo quinquennato potrà essere un periodo di profondi cambiamenti per la Francia, di forte consolidamento dell’Europa e di netto rafforzamento del fronte occidentale.

In politica interna Macron dovrà tener conto della richiesta della sinistra di Melenchon di maggiore giustizia sociale e di un più equa distribuzione della ricchezza. In politica internazionale Macron, insieme a Draghi, Scholz e Sanchez dovrà lavorare per render più solido e più vicino ai cittadini l’edificio europeo. Macron potrà riprenderà a telefonare a Putin, che avrebbe gradito dall’altra parte della cornetta la voce di Marie Le Pen. Ma ora che ha vinto, il presidente francese dovrà -come dire- essere più convincente con il capo del Cremlino. Che stasera non stapperà una bottiglia di vodka gelata.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:

Potrebbero interessarti

Turismo, 8,3 milioni di italiani in vacanza nei primi mesi del 2024

L’amore degli italiani per la montagna è in costante evoluzione,…

La politica estera al centro del primo scontro elettorale. Meloni: con noi Italia affidabile, sostegno assoluto a Kiev

Il tema della collocazione internazionale dell’Italia si annuncia come uno…