Per far fronte alle criticità emerse sotto pandemia nel sistema sanitario, la Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici) e i sindacati medici hanno presentato un documento congiunto per la riforma del Servizio Sanitario Nazionale. La professione medica e odontoiatrica deve essere presente in un progetto di rinnovamento della politica sanitaria nazionale qual è quello che dovrà essere attuato con le risorse che il Pnrr sta ponendo a disposizione – si legge nella premessa – Va costruita una nuova assistenza sanitaria, un nuovo Ssn anche per superare disuguaglianze e disomogeneità nelle diverse aree del Paese. Dalla carenza di medici al burnout, dal riconoscimento di diritti alla revisione dei percorsi di formazione, dalla sicurezza sul lavoro agli accordi contrattuali molte le tematiche trattate.
Tra i venti punti del manifesto: definire le risorse economiche per i rinnovi dei Ccnl e degli Acn nonché del fondo per la specialistica accreditata. Prevedere per il personale medico dipendente del privato, accordi contrattuali omogenei all’interno del Ssn, pubblico e privato, garantendo una adeguata dotazione qualitativa e quantitativa degli organici, un trattamento retributivo equiparato al settore pubblico, l’equiparazione dei titoli di carriera pubblico privato; assicurare il benessere psicofisico di tutti i medici garantendo un numero adeguato di personale sanitario e amministrativo. Inoltre, il riconoscimento della condizione di lavoro usurante e incremento del fondo specifico per valorizzare le competenze dei medici del servizio 118 e del pronto soccorso; completamento orario per il pieno utilizzo di tutte le risorse professionali convenzionali del Ssn nel territorio; deburocratizzare l’atto medico e semplificare le procedure autorizzative per l’esercizio della libera professione; valorizzare il ruolo sociale del medico anche attraverso provvedimenti normativi; assicurare maggiore incisività alla Professione medica nella governance del Ssn; salvaguardare l’autonomia professionale.
Infine, istituzione di un Osservatorio nazionale sulla tutela dei diritti e delle condizioni lavorative dei medici; riconoscimento della peculiarità della condizione femminile nei Ccnl, negli Acn e nella professione medica; riconoscimento del burn out come malattia professionale, valorizzazione della appropriatezza nel Ssn per contrastare l’uso consumistico e commerciale della sanità; ampliare i Lea in odontoiatria; favorire la libera scelta del curante anche nei percorsi di cura erogati dalle assicurazioni e dalla sanità integrativa.