Mentre Russia e Cina vagheggiano nuovi equilibri mondiali, costruiti sulle macerie di una guerra insensata, l’Europa è diventata -suo malgrado- il principale polo di attrazione di nuovi Paesi. E lo è sia nell’ottica della Nato che in quello dell’allargamento dell’Unione europea. È senz’altro questo l’esito più rilevante non previsto da Putin quando ha deciso di invadere l’Ucraina.
Spaventate dall’aggressività di Mosca, Svezia e Finlandia bussano alla porta dell’Alleanza Atlantica. E non per aggredire la Russia -come racconta mentendo il Cremlino- ma per evitare che sia la Russia a minacciare la loro sovranità.
Perfino la Svizzera comincia a discutere se non sia meglio abbandonare la tradizionale neutralità e chiedere protezione all’ombrello atlantico.
L’espansione della Nato in Europa rafforza il peso del Vecchio Continente rispetto a quello degli Stati Uniti che finora ne sono stati il vero motore politico. È senz’altro un passo avanti una Nato più bilanciata da una forte presenza di Paesi europei che si assumano le loro responsabilità anche per le spese militari.
Ma novità importanti ci sono anche l’Unione a 27. Ben 9 Paesi sono in lista di attesa per entrare nella grande famiglia europea. In prima linea l’Ucraina che per fare questa scelta nel 2014 rovesciò il regime filorusso di Janucovich e si è attirata le ire di Putin sfociate nell’ ignobile aggressione. Ma nella lista ci sono anche Georgia, Moldavia, Nord Macedonia, Serbia, Montenegro, Albania, Bosnia e Kosovo. Si tratta di Paesi con storie diverse e tormentate che cercano prosperità e sicurezza economica nella grande famiglia europea.
Sarebbe un tragico errore disattendere queste speranze e abbandonare questi popoli alla mercé delle sirene russe e cinesi. Per questo merita grande apprezzamento e attenzione la proposta del segretario del Pd Letta di creare una Confederazione europea formata dai 27 dell’UE più i nove candidati ad entrare nell’Unione e che dovrebbero aspettare almeno altri 15 anni. In questo modo si darebbe un segnale politico molto forte alle grandi potenze che vogliono seminare zizzania nel Vecchio Continente, un tentativo contro cui si è levata forte la voce del Presidente Mattarella.
L’Italia potrebbe essere il Paese promotore di questa iniziativa che darebbe più vigore all’Europa e contribuirebbe e stabilizzerebbe le relazioni internazionali. Alcide De Gasperi grande costruttore dell’Europa ne sarebbe stato molto contento.