domenica, 22 Dicembre, 2024
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Nabiullina: “Tempi duri per l’economia russa”. Putin: “Fallito il blitz delle sanzioni”

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Propaganda e verità scomode

A chi fanno più male le sanzioni? All’Occidente o alla Russia? Davvero sono acqua fresca come sostengono simpatizzanti di Putin, equidistanti e quanti vorrebbero una resa dell’Ucraina? A far chiarezza è la voce autorevole di Elvira Nabiullina, la donna che guida la Banca centrale russa e che –stando a voci non confermate né smentite- non ha condiviso la guerra all’Ucraina e aveva cercato per due volte cercato di dimettersi.

Nabiullina è molto stimata dal capo del Cremlino che la preferì nel 2013 ad altri candidati. A differenza di altri membri dell’establishment di Mosca, però, non è una propagandista del regime e, per quello che può in un sistema ormai dittatoriale, cerca di dire la verità alla politica e al Paese.

Il periodo in cui l’economia russa può vivere di riserve è finito. E già nel secondo e terzo trimestre entreremo in un periodo d trasformazione strutturale e di ricerca di nuovi modelli di business” .Con queste parole pronunciate davanti alla Duma Nabiullina ha certificato che, sebbene il sistema bancario sia ancora solido, le sanzioni cominciano a produrre effetti rilevanti non solo sul sistema finanziario ma anche sull’economia reale della Russia.

Le riserve della banca centrale russa sono ridotte a meno della metà dopo il congelamento degli asset detenuti in Occidente. Esse sono composte solo da oro (21,5%) e yuan (17,1%) e la banca di Mosca non sa dove investirle, visto che la lista dei Paesi che emettono valuta di riserva liquide(dollaro, sterlina, euro, yen, franco svizzero) sono gli stessi che con le sanzioni hanno limitato l’accesso della Russia ai mercati. L’inflazione in Russia è oltre il 17% e probabilmente continuerà a salire perché Nabiullina ha già cominciato a ridurre i tassi, saliti al 20% subito dopo l’inizio della guerra, e ora scesi al 17%.

La Banca centrale non vuole far mancare ossigeno finanziario all’economia -anche a costo di una forte inflazione.- proprio perché saranno necessarie profonde ristrutturazioni. “I problemi principali -secondo Nabiullina- saranno associati con le restrizioni sulle importazioni e la logistica del commercio estero, e in futuro per le esportazioni I produttori russi dovranno cercare nuovi partner, logistica, o passare alla produzione di prodotti delle generazioni precedenti”, ha detto. Gli esportatori avranno bisogno di cercare nuovi partner e accordi logistici e “tutto questo richiederà del tempo”.

Insomma uno scenario molto preoccupante per l’economia russa. Cui fa da contraltare la solita propaganda: Putin definisce un blitz fallito le sanzioni contro la Russia, l’ex presidente Medvedev -che ne spara una sempre più grossa del suo capo- si spinge a dire che il default della Russia porterebbe ad un default ancora più grave di tutta l’Europa.

Insomma, mentre si prepara un altro pacchetto di sanzioni, i nostri equidistanti e i filo-Putin ora dovranno prendersela anche con Elvira Nabiullina che, obtorto collo, continua a guidare la Banca Russa sapendo bene che non potrà fare miracoli, nonostante le benedizioni del Patriarca Kirill alla guerra.

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