Per le banche è la parola più grave e impronunciabile, la “sofferenza”. Da un po’ era scomparsa dai radar di allerta, ma è riapparsa improvvisamente a dominare le preoccupazioni e la scena. In un anno tra febbraio 2021 e febbraio 2022 il totale degli impegni non onorati dalle famiglie con gli istituti di credito, ha avuto un balzo da terrore, per ogni direttore di banca.
Il conto delle “sofferenze”
Si è passati in dodici mesi da 11 miliardi e 559 milioni di euro di debiti a 12 miliardi e 373 milioni di euro, con una crescita, in un anno, del 7,04% corrispondente a 804 milioni di euro. Una velocità che ha sorpreso tutti. Perché le proiezioni erano allineate su una situazione già di difficoltà con la crisi del Covid che ha trascinato in giù il reddito di imprese e famiglie. Poi l’inattesa brusca accelerazione, è arrivata con i venti di guerra e i prezzi delle materie prime in rapida escalation, con l’inizio delle operazioni belliche della Russia e successivamente l’aggressione all’Ucraina da parte delle truppe ti Mosca. Il balzo dei prezzi della filiera dell’energia ha innescato una crisi finanziaria mai vista prima e con esiti ancora largamente imprevedibili. Due crisi, dal Covid alla guerra, mentre il Paese era già in frenata Oggi le stime dicono che il totale del credito deteriorato riconducibile ai bilanci familiari si è attestato a 12,3 miliardi a febbraio: era a 10,8 miliardi a novembre 2021.
Corre l’indebitamento
Il crescere di quasi un miliardo di euro di mancati rimborsi di mutui e prestiti concessi dalle banche, nell’arco di pochi mesi, segna una brusca inversione di tendenza. A rifletterci sopra con dati, statistiche, proiezioni è il Report della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), che tra le altre cose annota – come l’evento più controverso e allarmante è nella velocità in cui i bilanci familiari sono finiti sotto pressione – in considerazione solo il periodo che va da novembre 2021 a febbraio 2022. In soli tre mesi, si è registrato un incremento delle sofferenze pari a un miliardo e 476 milioni (+13,55%).
Rate arretrate e mutui
Interessante anche l’analisi storica delle difficoltà delle famiglie e imprese. Il totale del credito deteriorato riconducibile ai bilanci familiari si è attestato a 12,3 miliardi nel febbraio scorso; era a 10,8 miliardi a novembre 2021, a 11,5 miliardi a febbraio 2021. Di pari passo alle rate in arretrato sono aumentati anche i nuovi mutui erogati dalle banche. Il credito finalizzato all’acquisto di abitazioni è salito di 18 miliardi e 439 milioni di euro, in aumento del 4,69%, con lo stock complessivo passato da 393 miliardi e 457 milioni di euro di febbraio 2021 a 411 miliardi e 896 milioni di febbraio 2022.
Effetto caro vita sui pagamenti
Secondo le analisi la corsa dei prezzi confermata dall’ultimo monitoraggio Istat, non risparmia nessuno: pesa sulle spalle di tutti i consumatori, compresi i single. In fondo il caro prezzi è una marea che lambisce tutti, ma ad essere sommerse dai rincari sono le famiglie numerose, dove si possono registrare rincari fino a 2.500 euro. Il secondo dato mostra che alla fine, anche i single sono in difficoltà. In più come emerge dalla elaborazione dalla Fabi (Federazione autonoma bancari italiani), l’inflazione mette ancor più in difficoltà le famiglie che hanno problemi per l’ammontare delle rate da pagare e dei prestiti concessi da onorare.
Famiglie tra consumi e debiti
L’Unione nazionale consumatori ha delineato in proposito qualche scenario. A fine anno una coppia con due figli avrà tirato fuori dal portafoglio 2.303 euro in più rispetto al 2021. La crisi legata alla guerra in Ucraina si fa sentire: bollette, trasporti e carrello della spesa subiscono i rincari maggiori. Le famiglie con due bambini spenderanno in media 1.052 euro in più per luce, gas e acqua, 594 euro per i trasporti, e 434 per acquistare cibo e bevande al supermercato. La stangata più forte colpirà le famiglie con più di 3 figli e le coppie di under 35 che stanno ancora costruendo la propria famiglia e di figli non ne hanno.