“In uno scenario geopolitico instabile e di fronte a un rallentamento dell’economia dobbiamo cogliere l’occasione delle grandi riforme messe in cantiere dal DEF in tema di fisco, aggregazione delle imprese e incentivi al sistema produttivo per conseguire quel riequilibrio tra i diversi soggetti economici e senza il quale il settore dei servizi professionali corre il rischio di disperdere i propri straordinari talenti”.
È questo il messaggio lanciato oggi da Andrea Dili, componente di Giunta e delegato per le politiche fiscali di Confprofessioni, davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato nel corso delle audizioni sul Documento di economia e Finanza 2022. Ma per raggiungere gli obiettivi del DEF, occorre “ogni sforzo per ristabilire la sicurezza internazionale, garantire il normale approvvigionamento delle risorse energetiche e contenere l’inflazione”.
Secondo la Confederazione l’investimento prioritario dev’essere rivolto alle fonti rinnovabili, eliminando gli ostacoli burocratici che frenano le iniziative dei privati. Quindi, afferma Dili, “va centralizzata la competenza sul procedimento autorizzatorio, che ha valore strategico nazionale, superando le resistenze delle amministrazioni locali e la complessità dei procedimenti amministrativi attualmente esistenti, che gravano pesantemente sulle potenzialità del settore”.