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La ri-discesa in campo di Berlusconi stabilizza Draghi e toglie spazio a Salvini

lunedì, 11 Aprile 2022
1 minuto di lettura

Draghi ha tutto da guadagnare se Berlusconi decide di prendere in pugno lo scettro dell’intero centrodestra e di trattare con il presidente del Consiglio, forte della sua autorevolezza e non solo per conto di Forza Italia.
Il partito del Cavaliere non è mai stato né una minaccia  né un’insidia per il governo. I tre ministri (Brunetta, Carfagna e Gelmini) sono sempre stati leali con Draghi e non hanno mai creato problemi. A differenza di Salvini.

Il movimentismo inutile di Salvini

E’ stato sempre e solo il capo della Lega a  fare il bello e cattivo tempo per il centrodestra, con sortite che spesso smentivano posizioni espresse nel Consiglio di ministri, con velate minacce di crisi, con diktat ai suoi ministri di non partecipare alle riunioni di Palazzo Chigi. Salvini ha tentato di conquistare il ruolo di azionista di riferimento del Governo, ma ha giocato la partita con la solita confusione ed è riuscito a portare a casa  ben poco.

Il suo obiettivo non era certo far cadere Draghi ma insidiare il monopolio dell’opposizione gestito da Meloni con abilità. Stando ai sondaggi, questa politica del doppio binario non ha giovato granché alla Lega, che arranca superata ampiamente da Fratelli d’Italia.

Berlusconi capo del Centrodestra

La ri-discesa in campo del Cavaliere potrebbe cambiare i giochi. Berlusconi si ripropone come il leader dell’intero centrodestra. Vuole riprendersi lo spazio perduto in questi anni e vuol far capire a tutti che il capo è sempre lui e che la linea la decide lui.

Una svolta, se davvero sarà così. Perchè sarebbe Berlusconi a parlare non solo a nome di Forza Italia ma anche della Lega, mettendo così in secondo piano Salvini e -indirettamente- consentendo a Meloni di allungare la distanza sul suo rivale.

Berlusconi spera anche di togliere terreno a Fratelli d’Italia mettendo sul tavolo di Draghi la sua autorevolezza e rappresentando anche esigenze che sono avvertite nel partito di Meloni. Insomma, una strategia avvolgente che potrebbe togliere spazio a Salvini ridimensionare il ruolo di opposizione di Meloni e proporre Berlusconi come l’interlocutore unico del Governo per il centrodestra. Berlusconi ha tranquillizzato Draghi sui temi più delicati: Europa, Nato, amicizia con gli Usa, condanna di Putin. Ora, però, chiede maggiore ascolto e non solo su fisco e casa. Draghi avrebbe tutto l’interesse a d avere un dialogo privilegiato col Cavaliere. Mettendo la sordina a Salvini Berlusconi consentirebbe a Draghi di neutralizzare anche le pretese di Giuseppe Conte. E il governo potrebbe andare avanti senza sobbalzi di fronte alle difficili scelte dei prossimi mesi.

Giuseppe Mazzei

Filosofo, Ph.D. giornalista, lobbista, docente a contratto e saggista. Dal 1979 al 2004 alla Rai, vicedirettore Tg1 e Tg2, quirinalista e responsabile dei rapporti con le Authority. Per 9 anni Direttore dei Rapporti istituzionali di Allianz. Fondatore e Presidente onorario delle associazioni "Il Chiostro - trasparenza e professionalità delle lobby" e "Public Affairs Community of Europe" (PACE). Ha insegnato alla Sapienza, Tor Vergata, Iulm e Luiss di cui ha diretto la Scuola di giornalismo. Scrivi all'autore

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