E’ ancora in età militare (56anni) e per legge deve restare in Ucraina a combattere, nonostante da 30 anni viva nel Trevigiano, pena la diserzione. E’ l’incubo vissuto da Vlodymyr Znamerovskyy, guida turistica a Venezia che vive a Mogliano Veneto con la moglie i suoi due figli di 11 e 7 anni. Era tornato in Ucraina per la morte di suo padre, ma la guerra ha avuto risvolti impensabili. Se non resta nel suo paese d’origine, nonostante il doppio passaporto, rischia l’arresto come disertore.
E con lui è ferma una carovana veneta dell’Ong Mediterranea che al grido di “Stop the war now” sta portando aiuti in Ucraina, aiutando nel contempo gli ucraini a scappare dal conflitto. L’uomo faceva parte di una carovana di circa 40 persone dirette in Italia. Al confine tra Ucraina e Polonia, quello che sembrava un mero inghippo burocratico – risolto con un certificato di residenza inviato dal sindaco di Mogliano all’ambasciata italiana in Ucraina – si è trasformato in un incubo e in un incidente diplomatico nel quale è coinvolta anche la Farnesina: ci si chiede perché un documento validato dall’ambasciata italiana non venga riconosciuto dall’Ucraina. La speranza è che la situazione possa risolversi positivamente nelle prossime ore.