“La crescita dei contagi da Covid non si ferma: anche la settimana dal 20 al 26 marzo si chiude con un +5,6%, ed è il terzo aumento settimanale consecutivo. La nota positiva è dovuta al fatto che si registra un rallentamento nella crescita: passiamo da un +29,3% (dal 6 al 12 marzo), al +43,3% (dal 13 al 19 marzo), all’ultimo +5,6%. La nota negativa è dovuta, invece, a un rialzo, per la prima volta dopo sei settimane di discesa, della curva dei decessi: +10,8%. Anche se lo avevamo messo in conto, il dato ci preoccupa”.
Così Cesare Damiano nel Report dell’Osservatorio Covid-19 del Centro Studi di Lavoro&Welfare e dello Studio Labores. “Ci auguriamo di trovarci di fronte a un picco, ma non possiamo esimerci dal considerare troppo affrettato l’allentamento delle misure di prevenzione e di cautela voluto dal Governo. Soprattutto perché questo segnale disincentiva le vaccinazioni sia di chi non ha ricevuto neanche una dose, sia di chi deve completare il ciclo vaccinale”, aggiunge.
Secondo i dati, come sottolinea Piero Pessa nell’analisi, “anche questa settimana continua la ripresa della pandemia. Tuttavia l’incremento dei contagi è stato molto modesto (+5,6%). Invece, come era largamente prevedibile, sono tornati a crescere i decessi (+10,8%). Il modesto incremento dei contagi fa sperare che anche questa fiammata della pandemia sia vicina al suo picco. Si deve, però, aggiungere l’incremento del tasso di positività (esiti positivi sul totale dei tamponi effettuati) di questa settimana, dove il tasso di positività medio è stato del 15%, con un incremento del 1,3% rispetto alla settimana precedente. La campagna vaccinale primaria è nella sua fase terminale. Tuttavia, rimangono 4,7 milioni di persone (8,8% della popolazione con 12 o più anni di età) che non hanno iniziato il ciclo vaccinale. Alla data del 26 marzo, il ministero della Salute informa che le dosi somministrate dall’inizio della campagna vaccinale sono quasi 135,8 milioni. Le persone che hanno terminato il ciclo delle due vaccinazioni sono 49,7 milioni, l’83,9% della popolazione”.
“Se consideriamo solamente la popolazione con 12 o più anni di età, la percentuale di coloro che hanno completato il ciclo vaccinale e dell’89,9%. Inoltre, si sta riducendo anche il numero di persone che ha ricevuto la prima dose di vaccino ed è in attesa della seconda: attualmente sono 990mila. L’obiettivo dichiarato di completare il ciclo vaccinale delle due dosi per il 90% della popolazione con 12 e più anni di età, si dovrebbe raggiungere alla fine del corrente mese di marzo. In tal senso, mancano meno di 100mila persone da vaccinare con la seconda dose, mentre si vaccinano meno di 10mila persone al giorno (escludendo le terze e quarte dosi). Come è noto, la maggioranza delle somministrazioni riguarda ormai le terze e le quarte dosi, che hanno interessato quasi 38,7 milione persone (circa il 65,3% della popolazione).
Nella fascia tra i 5 e gli 11 anni – circa 3,65 milioni di bambini – quelli che hanno completato il ciclo delle due vaccinazioni sono 1,23 milioni e 142mila quelli che sono in attesa della seconda dose”.
“In Italia sono 229 le dosi somministrate ogni 100 abitanti: un dato che ci colloca al dodicesimo posto nella graduatoria mondiale delle vaccinazioni. La campagna vaccinale primaria ha avuto il suo culmine nei mesi di giugno e luglio del 2021. Successivamente, vi è stata una forte ripresa nell’ultima parte del 2021 con l’estensione delle terze dosi, per arrivare al picco della seconda settimana di gennaio 2022. Le attuali vaccinazioni servono a concludere il ciclo primario delle somministrazioni – per quel poco meno di un milione di persone che ha avuto la prima dose – e a somministrare le dosi aggiuntive. Molto contenuto, invece, il numero di coloro che iniziano il ciclo vaccinale con la prima dose (2-3mila al giorno)”, conclude.