Erano molte le attese riposte dal personale militare nel decreto correttivo relativo al riordino delle carriere del personale delle Forze Armate approvato con il decreto legislativo 94/2017.
Il provvedimento avrebbe dovuto correggere eventuali sperequazioni sorte in seno al riordino ma, in realtà, a conti fatti, sarà una ennesima beffa per chi aveva pensato di elevarsi sfruttando l’occasione del concorso interno riservato al personale 958/86.
Il caso emblematico riguarda i vincitori del concorso straordinario “M.lli 958” i quali, stante l’attuale quadro normativo, dovranno restituire i soldi percepiti per via delle decorrenze delle promozioni.
Inoltre, nel correttivo al riordino in approvazione, sono in via di definizione ipotesi di maggiorazioni economiche al personale che riveste la qualifica speciale, dei ruoli sergenti e graduati; soldi strutturali che per via di decorrenze e decreti questi sfortunati militari non percepiranno all’atto della promozione.
Questa ennesima beffa legislativa che dovrebbe trovare soluzione proprio in un provvedimento correttivo, rischia realisticamente di far perdere soldi al personale delle categorie basse, quelle che paradossalmente, per stessa indicazione della politica avrebbero dovuto essere più tutelate.
Oltre il danno quindi, la beffa, questi militari, infatti dopo essere stati promossi alla qualifica speciale dovranno restituire gli arretrati all’amministrazione all’atto della promozione a maresciallo.
Se alla miopia si aggiungesse anche la volontà di non voler correggere, tale situazione, il fine sembrerebbe quello di voler infierire, ancora una volta, e questa volta anche economicamente, con ripercussioni irreversibili sotto il profilo previdenziale togliendo soldi dalle tasche del personale.
Una mannaia che avrà ulteriori ripercussioni sul morale del personale. Primo caso nella storia delle Forze Armate dove una promozione ha odore di punizione.