lunedì, 16 Dicembre, 2024
Regioni

Operazione dei carabinieri in Calabria contro l’inquinamento delle acque

CATANZARO (ITALPRESS) – A partire dalle prime ore del mattino e fino alla tarda serata di ieri, Nelle province di Catanzaro, Cosenza e Vibo Valentia, su iniziativa del Comandante della Legione Carabinieri "Calabria" e di concerto con il Comandante della Regione Carabinieri Forestale, è stata eseguita l'operazione "Deep", un intervento complesso in materia ambientale attuato mediante l'impiego coordinato e simultaneo di squadre congiunte, composte da Carabinieri dell'Organizzazione Territoriale e Forestale affiancati, per la perlustrazione di aree impervie e acquitrinose, da Squadre operative dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, con il supporto aereo dell'8° Nucleo Elicotteri CC di Vibo Valentia e per il controllo di mirati obiettivi da personale del Nucleo Operativo Ecologico di Catanzaro. L'iniziativa trae origine dalla constatazione che soprattutto l'inquinamento acqueo è particolarmente accentuato in Calabria come è possibile evincere da un'osservazione empirica, in relazione al ciclico intorbidimento delle acque marine, che si verifica soprattutto nella stagione estiva quando si registra un aumento della popolazione dimorante sulla fascia costiera; clinica, a seguito dei risultati di numerosi accertamenti tecnici eseguiti tramite campionatura delle acque per esami specifici condotti da Enti specializzati; statistica, realizzata con l'analisi dei dati dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che colloca la Calabria tra le ultime Regioni per produzione e trattamento di fanghi provenienti da acque reflue urbane, rapportata alla popolazione residente (cosiddetto indice di potenziale smaltimento non controllato/illecito dei fanghi). Infatti, per comprendere l'entità del fenomeno, basta pensare che nel 2019, in Calabria sono state dichiarate 34.072 tonnellate di fanghi regolarmente trattati a fronte di una popolazione di 1.860.000 abitanti mentre – a titolo meramente indicativo – sono state invece 90.660 le tonnellate dichiarate, sempre nel 2019, per 1.600.000 abitanti nella regione Sardegna e, ancora, 299.814 tonnellate di fanghi trattati dalla Puglia nello stesso anno a fronte di circa 4.000.000 di abitanti. La complessa operazione, pianificata nel corso degli ultimi mesi e che ha visto impegnato anche il personale specializzato dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria diretta da Domenico Pappaterra e della Stazione Zoologica Anton Dohrm guidata in Calabria dal Professore Silvestro Greco, recepisce anche le istanze, volte ad arginare il fenomeno dell'inquinamento delle acque fluviali e marine, sia di alcune Procure della Repubblica, sia della Regione Calabria. Nel corso dell'operazione, convenzionalmente denominata "deep" per il suo fine primario di controllare attentamente il rispetto delle norme spingendosi in profondità, ovvero al di là delle apparenze e della superficie, frequentemente dissimulate per celare la commissione di gravi illeciti contro la natura, sono stati impiegati 300 militari, 115 automezzi e 1 elicottero, in un'area di operazioni che ha interessato la fascia medio-costiera tirrenica dei territori delle 3 citate province per un totale di 208 km; controllati un centinaio di obiettivi, tra cui 58 siti di depurazione, 15 pompe di sollevamento nonché aree palustri e canali di scolo in prossimità della costa, con annesse attività produttive limitrofe. Inoltre, grazie al supporto tecnico specializzato reso disponibile da ARPACAL e dalla citata Stazione zoologica con 8 teams che hanno affiancato i militari dell'Arma nelle operazioni, si è proceduto al campionamento di acque reflue, allo scopo di intercettare eventuali flussi inquinanti e sviluppare ulteriori attività di accertamento utili anche in prospettiva futura per acquisire informazioni sul fenomeno e pianificare ulteriori mirati controlli. L'operazione "deep" ha permesso di conseguire importanti risultati sia sul piano preventivo con il suo forte impatto deterrente, sia sul piano repressivo. 13 persone sono state denunciate per reati ambientali, sequestrando 5 siti tra impianti di depurazione, vasche di contenimento fanghi e attività produttive inquinanti. In ben 22 siti sono state riscontrati illeciti penali e irregolarità ammnistrative, nei restanti obiettivi controllati proseguono le verifiche in relazione all'esito dei campionamenti effettuati su acque e terriccio. Sono state elevate sanzioni amministrative per un totale complessivo superiore a 500.000 euro. Nel dettaglio, in provincia di Vibo Valentia, sono stati sequestrati due siti di depurazione, in quanto in un caso si è riscontrata la presenza di bypass, fanghi oltre la soglia limite, pompe di sollevamento non in funzione e l'autorizzazione allo scarico scaduta, mentre nell'altro si è accertato un ciclo di depurazione non conforme alla norma, vasche di decantazione non alimentate e quella dei fanghi è risultata collegata a quella di ossigenazione. In altri sei impianti sono state riscontrate, a vario titolo, ipotesi di violazione di carattere penale con particolare riferimento al mancato smaltimento dei fanghi, alla gestione non autorizzata di rifiuti, allo scarico di acque reflue non autorizzato, all'abbandono e smaltimento illecito di rifiuti. Violazioni di carattere amministrativo, consistenti in gran parte nello scarico di acque reflue non autorizzato, sono state riscontrate in altri tre impianti. Nel catanzarese, il titolare di un'azienda operante nel settore dello smaltimento di rifiuti e inerti è stato denunciato per ipotesi di mancato smaltimento dei fanghi derivati dal trattamento delle acque di prima pioggia e, nella circostanza, è stata sequestrata la vasca di contenimento dei fanghi. Sempre in provincia, è stato sequestrato un depuratore per ipotesi di malfunzionamento delle linee di depurazione e gestione non conforme alla normativa vigente della struttura. In ultimo, nel cosentino, un impianto è stato sequestrato per ipotesi di sversamento illecito di liquami causato da malfunzionamento della pompa di sollevamento, mentre in altri 7 siti sono state elevate sanzioni amministrative per scarico di acque reflue non autorizzato. (ITALPRESS). tvi/com 24-Mar-22 12:43

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