L’Atlantico è più stretto
Montecitorio non è la Duma
Le due sponde, quella americana e quella europea, dell’Oceano Atlantico non sono mai state così vicine, unite e determinate a non cedere a minacce della Russia che ha aggredito illegalmente uno stato sovrano nel cuore dell’Europa.
Se Putin pensava di allontanare gli Stati Uniti dall’Europa e di dividere i 27 membri dell’Ue, magari con ricatti simili a quelli rivolti contro l’Italia, ha sbagliato i conti. E non sono gli unici che non gli tornano.
Voleva indebolire un’Europa addormentata e invece il vecchio continente si è svegliato: ha avviato il progetto di difesa comune che affiancherà le attività della Nato e le rafforzerà; sta definendo una politica energetica coordinata per ridurre il prima possibile ed eliminare entro il 2027 del tutto la dipendenza da gas e petrolio russo. Bel risultato per il Cremlino perdere un cliente di lusso.
Putin sperava anche di far breccia tra Unione Europa e Stati Uniti, illudendosi che Biden fosse, come il suo predecessore Trump, sprezzante e gelido nei confronti dell’Europa e poco convinto della utilità della stessa Nato
E si è sbagliato anche su questo punto. Gli Stati Uniti non lasceranno mai sola l’Europa e l’ombrello difensivo della Nato sarà più forte.
Sul piano diplomatico Putin resta a mani vuote, perché la Cina, più che astenersi all’Onu sulla condanna dell’invasione non può fare: compromettersi diplomaticamente o, peggio, militarmente con un alleato scomodo e imbarazzante inquinerebbe il profilo di saggezza ed equilibrio che il gruppo dirigente cinese vuole offrire di sé al mondo: proteggere un guerrafondaio sarebbe un disastro d’immagine e anche economico per Pechino.
A Putin va male anche in Italia. Si sa che aveva lavorato bene per stringere rapporti di amicizia e ottenere scambi di informazioni con alcuni ambienti politici nostrani. Durante il primo Governo Conte, Putin era oggetto di estese simpatie da parte di Lega e 5Stelle. Molta acqua è passata sotto i ponti e di quello stuolo di simpatizzanti putiniani è rimasto solo uno sparuto manipolo che vive ai margini di Lega e 5S , si ostina a mettere sullo stesso piano aggressore e aggredito e, in nome di una sorta di par condicio tra chi lancia le bombe sui civili e chi le subisce, vorrebbe che fosse “audito” a Montecitorio anche Putin. In realtà c’è un posto dove, se vogliono, questi parlamentari possono andare ad ascoltare il loro amico. Ecco l’indirizzo: ulitza Okhotnyy Ryad (stazione della metropolitana Ploschad’ Revolyutsii (linea 3 – blu)
Lì sorge, nel cuore di Mosca il palazzo della Duma.