Un piccolo esempio su come i fatti ormai contano meno delle interpretazioni. Procediamo con quel pizzico di ordine che la questione merita essendo in ballo personalità di rilievo, istituzioni e il gioco mediatico. Che un qualsiasi fatto
possa essere in balia delle interpretazioni la cosa farà piacere al grande filosofo fenomenologo torinese Gianni Vattimo che lo ripete da anni (tralasciando la riflessione di Giovanni Giolitti: “Per i nemici le leggi si applicano per gli amici si interpretano”) dicevamo, sulle interpretazioni dei fatti è sempre guerra. Il tam tam mediatico ossessivamente rutilante si impegna a piegare ogni argomento nei palcoscenici dei talk show televisivi, nelle cronache politiche dei Tg con una tale forza che un “fatto” si interpreta secondo la bisogna tanto da ridurre, il più serio argomento, a gossip quindi in bilico tra verità e il suo contrario.
politico/elettorale contro il presidente Trump. Insomma roba grossa. Il nocciolo è se l’Italia (quindi con il consenso del premier Conte) abbia fornito elementi utili per sbrogliare o magari finire di intrecciare una storia di scatole cinesi che a ritroso portano alle elezioni Usa del 2016 e sui colpi bassi tra il candidato Donald Trump e la sua avversaria Illary Clinton.
“Well, some of the countries that John Durham thought might have some information that would be helpful to the investigation wanted preliminarily to talk to me about the scope of the
investigation, the nature of the investigation, and how I intended to handle confidential information, and so forth,” Barr said. “So I initially discussed these matters with those countries and introduced them to John Durham and established a channel by which Mr. Durham can obtain assistance from those countries”.