NAPOLI (ITALPRESS) – Qualcuno sostiene che siano addirittura 100mila, verosimilmente la quota effettiva raggiunta è 25mila, ma in ogni caso è un mare di gente quello che a Napoli ha partecipato alla XXIII Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. La manifestazione promossa da Libera e da Avviso Pubblico ha chiamato a raccolta persone provenienti non solo dal capoluogo campano e dalle varie zone della regione: è da ogni parte d'Italia che si sono mossi i familiari di chi ha perso la vita, stroncato dalla violenza cieca della criminalità organizzata. Tutti insieme per condividere il dolore e per alzare forte un grido contro le mafie in tutte le loro sfaccettature e ramificazioni. E poi ci sono i giovani. Tanti, tantissimi giovani e studenti che sin dalle prime ore del mattino si sono dati appuntamento a Piazza Garibaldi. Da lì, poco dopo le 9, è partito il lungo corteo: Corso Umberto, Piazza Borsa, via Sanfelice e via Medina, poi dritto fino al Plebiscito passando per Municipio dove ai manifestanti si uniscono, guadagnando la testa della fila, il Presidente della Camera Roberto Fico, il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. "Sono presenti tanti ragazzi e tante ragazze e questo è un segnale fondamentale. La mafia, la criminalità organizzata, le camorre, dobbiamo metterle al centro sempre dell'agenda politica fin quando questo fenomeno non sarà sconfitto" dice Fico che sottolinea come l'adesione massiccia all'appuntamento "denota che ci sono tante persone che lavorano per la giustizia, per la legalità e per il benessere sociale". Per il Presidente della Camera lo Stato dovrà controllare "concretamente" per evitare infiltrazioni mafiose nell'ambito dei progetti finanziati con i fondi del Pnrr. "Sappiamo benissimo che quando ci sono ingenti somme non c'è dubbio, come molti procuratori hanno detto, che le mafie possano intervenire per intercettare questi fondi. Noi siamo lo Stato e di conseguenza ci muoveremo e ci stiamo muovendo". Sulla stessa lunghezza d'onda Giuseppe Conte: "Dobbiamo tenere gli occhi aperti, non possiamo permettere che i soldi e gli investimenti del Pnrr, ma anche tutti gli altri investimenti, vadano nel circuito dell'illegalità. Da questo punto di vista sono importanti i presidi di legalità che si costruiranno all'interno dell'attuazione del Piano, e ovviamente bisogna tenere alta la soglia di attenzione di tutte le componenti delle istituzioni. Sull'importanza di onorare la memoria delle vittime innocenti delle mafie il Presidente del Movimento 5 Stelle sottolinea: "E' fondamentale ricordare e soprattutto mostrare costante solidarietà ai familiari di chi ha perso la vita. E' anche un modo per onorare tutti coloro che ogni giorno sono concentrati per assicurare il principio di legalità e contrastare le mafie". Una Piazza del Plebiscito gremita ascolta commossa le storie delle vittime e anche il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che esprime la sua vicinanza "ai manifestanti di Napoli e delle altre piazza italiane". "Ripetere insieme gesti semplici ed esemplari, la memoria è impegno e richiamo contro l'indifferenza" afferma il Capo dello Stato. Mentre sventolano anche le bandiere della pace, per dire stop alla guerra in Ucraina, il momento delle conclusioni arriva dopo le 13 ed è affidato a Don Luigi Ciotti. "Questo incontro era stato combinato per 6mila persone al massimo e i familiari delle vittime. I ragazzi si sono riversati a migliaia e sono stanchi delle parole, vogliono fatti e concretezza. E' la dimostrazione che hanno voglia di portare un loro contributo per il cambiamento" dice il fondatore di Libera che fa un appello contro l'omertà e chiede risposte per le tante famiglie ("l'80%", dice) che non hanno conosciuto verità e giustizia per le morti dei propri cari. "Oggi auguro un conflitto – prosegue Don Ciotti -: in un momento di fatica e sofferenza, pensando alla guerra e alle altre 33 guerre che sono in atto sulla faccia della terra, auguro a tutti il conflitto delle proprie coscienze. A volte sono coscienze addomesticate, addormentate. Le mafie, nonostante tutto, sono tornate forti. Usano altre tecnologie e usano di meno le mani per sparare ma premono tasti e spostano denaro. Il nostro impegno è per la vita: lottare contro la violenza criminale, le ingiustizie, la corruzione e le mafie vuol dire lottare per dare libertà e dignità alle persone". (ITALPRESS). gve/pc/red 21-Mar-22 17:09