“Il decreto in discussione intende fornire un’ulteriore risposta al forte aumento dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali, che ha fatto impennare, in questi ultimi mesi, di oltre un quarto il costo medio lordo delle forniture elettriche”.
Lo ha detto Giovanni Acampora, Confcommercio, nel corso dell’audizione nelle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera nell’ambito dell’esame del disegno di legge sulle misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale.
“Il complesso delle misure ci appare positivo, anche se crediamo non sia ancora sufficiente a bilanciare adeguatamente l’impatto dei rincari in bolletta per imprese e famiglie” ha aggiunto “abbiamo calcolato che per le imprese del settore del commercio, della ricettività, della ristorazione, un aggravamento delle tensioni internazionali, con l’eventualità dell’interruzione di forniture del gas dalla Russia, potrebbe comportare una maggiore spesa energetica di quasi 30 miliardi di euro nel 2022, con un incremento del 160% rispetto al 2021”.
Acampora ha ricordato che per l’autotrasporto “ci potrebbe essere una maggiore spesa annua di 21 miliardi per l’impennata dei prezzi del gasolio. Si tratta di aumenti insostenibili che se non sterilizzati sono destinati ad incidere sull’inflazione, indebolire la dinamica sui consumi e le prospettive di crescita economica”.
Per Confcommercio servono “interventi straordinari per rispondere a queste sfide, una prima fondamentale misura riguarda la necessità di introdurre un contributo straordinario, sotto forma di credito d’imposta, a parziale compensazione degli extra costi”.