Prezzo del carburante troppo alto, nessun margine di utile per imprese e “padroncini” che lunedì prossimo, 14 marzo, sospenderanno il servizio “per causa di forza maggiore”.
Estrema necessità
Ad annunciare il blocco è “Trasportounito”, che tuttavia ci tiene a rilevare come non si tratti di uno sciopero né di una rivendicazione specifica, bensì di un’iniziativa finalizzata a coordinare le manifestazioni sullo stato di “estrema necessità del settore”. Stessa decisone è stata presa da Unatras (Unione delle associazioni nazionali più rappresentative dell’autotrasporto) che ieri mattina ha proclamato il blocco che dovrà scattare dal 19 marzo.
“In risposta ai mancati segnali del governo sollecitati per contenere gli effetti dovuti agli aumenti di benzina e gasolio e per garantire la prosecuzione delle attività”.
Autotrasporto tra crisi e tensioni
“La sospensione dei servizi si è resa inevitabile”, sottolinea in una lettera inviata da Trasportounito alla Presidenza del Consiglio, al Ministro e al Vice Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e al Presidente della Commissione di Garanzia in Scioperi, “anche per tutelare le imprese e impedire che le esasperate condizioni di mercato, determinate dal rincaro record dei carburanti, si traducano in vantaggi per altri soggetti del settore trasporti, ovvero in addebiti per obblighi contrattuali che le imprese della filiera logistica non sono più in grado di garantire”.
Più conveniente lo stop
“È da diverso tempo che Unatras, responsabilmente, ha lanciato l’allarme sulla pesante situazione delle imprese di autotrasporto”, evidenzia l’Unione trasportatori, “che nel frattempo, autonomamente, potrebbero nuovamente decidere di fermarsi in maniera spontanea in alcune zone del Paese. Questo perché potrebbero ‘semplicemente’ ritenere più conveniente lasciare i propri mezzi sui piazzali piuttosto che continuare a viaggiare in queste condizioni”.
La corsa dei prezzi
Balzo di 8 centesimi in una settimana per il prezzo della benzina che è costata 1,953 euro al litro in media tra il 28 febbraio e 6 marzo scorso. Schizzato anche il costo del gasolio auto, che ha subito un rincaro di 8 centesimi e si è portato a 1,829 euro al litro rispetto a 1,740 euro della settimana tra il 21 e il 27 febbraio. Aumento di poco più di 15 centesimi per il gasolio da riscaldamento salito a 1.715,92 euro al litro.
Effetti sulla collettività
Le proteste nel comparto dei trasporti potrebbero portare nell’immediato ad una ulteriore grave impennata dei prezzi al dettaglio. Lo denuncia il Codacons, commentando lo stop ai servizi di trasporto annunciato da Trasportounito. “Il blocco dell’autotrasporto avrà effetti diretti sulla collettività”, sottolinea il presidente Carlo Rienzi, “sospendendo i rifornimenti di beni nel settore del commercio e portando ad una impennata dei listini al dettaglio nei negozi e nei supermercati – Una conseguenza inevitabile, considerato che l’85% delle merce venduta in Italia viaggia su gomma, e un ulteriore danno per i consumatori, stremati al pari delle imprese dal caro-carburante”.
Il Governo intervenga
“e non si capisce cosa attenda l’esecutivo per azzerare immediatamente l’Iva su benzina e gasolio e ridurre le accise, anche in considerazione degli enormi guadagni incamerati dalle casse statali da novembre ad oggi grazie alla tassazione sui carburanti e alla crescita dei listini alla pompa”.