Importante evento ieri a Milano dedicato all’Ucraina. Planeta Ukrain è un progetto che prevede una serie di incontri, riflessioni, dialoghi con artisti, intellettuali, scienziati ucraini e internazionali in preparazione del Padiglione dell’Ucraina alla 23° Esposizione Internazionale, che aprirà all’inizio dell’estate. Unica istituzione culturale internazionale a far parte dal 1928 del BIE Bureau International des Expositions, Triennale Milano garantirà, insieme a quella di molti altri Paesi che hanno aderito alla prossima Esposizione, la presenza del Padiglione dell’Ucraina.
Nel suo messaggio il ministro degli esteri Di Maio ha affermato: “Siamo costantemente impegnati con tutti i nostri alleati e partner, in particolare nei contesti di Unione europea, Nato e G7, per assicurare una risposta ferma e unitaria a quello che consideriamo un attacco ai nostri valori, per proseguire e intensificare la nostra assistenza al governo e al popolo ucraino e per riportare la crisi verso un percorso diplomatico, verso una soluzione politica sostenibile”. Per il ministro, “il dialogo, il confronto e le idee sono risorse preziose in ogni contesto internazionale, ma lo sono ancora di più in frangenti drammatici come quelli che stiamo attraversando. Lasciatemi affermare ancora una volta la ferma condanna dell’Italia per l’ingiustificata e ingiustificabile aggressione da parte della Federazione russa ai danni dell’Ucraina. Credo che l’iniziativa ‘Planet Ukraine’ raccogliendo le voci ucraine della cultura, dell’arte e della scienza, esprima pienamente la vocazione di Triennale Milano a offrire anche in questo momento difficilissimo uno spazio privilegiato per pluralità, diversità di prospettive”. Come già nelle precedenti edizioni, ha continuato Di Maio, “anche per quest’anno il Ministero per gli Affari esteri e la Cooperazione internazionale ha accompagnato e promosso attivamente la partecipazione internazionale all’Esposizione, tra le manifestazioni più prestigiose al mondo. La profonda convinzione che la cultura sia un formidabile veicolo di valori e inestimabile patrimonio identitario ci ha spinti a farne uno degli assi portanti della nostra attività di valorizzazione dell’Italia all’estero”, ha concluso.
Intervenendo in collegamento dal museo Maxxi di Roma il Ministro per i Beni e le attività culturali Franceschini ha affermato: “Dal 1 aprile l’Italia ha la presidenza del Consiglio d’Europa, io proporrò che in quella sede, in cui la federazione russa è già stata sospesa, di avviare iniziative concrete di solidarietà per ospitare artisti ucraini”. “Ringrazio Maxxi , la Triennale e le istituzioni che dimostrano grande solidarietà e lungimiranza con iniziative costruire molto in fretta ma che dimostrano quello che si può fare”, ha aggiunto. “Il sostegno all’Ucraina in questo momento va da grandi scelte internazionali a piccoli gesti di solidarietà individuale e i contributi degli incassi che arriveranno da queste iniziative. Soprattutto, ancora più importante è far conoscere l’Ucraina. In questo momento l’Occidente e l’Italia non conoscono a sufficienza la cultura ucraina, la letteratura la poesia la cultura l’arte. C’è un grande bisogno di conoscenza e credo sia il modo migliore per tenere l’identità della nazione che è così aggredita e minacciata”, ha concluso Franceschini.
“In coerenza con la scelta di altre istituzioni italiane, noi abbiamo deciso di ritirare l’invito al governo russo, stante la situazione di violenta e ingiustificata guerra. Naturalmente questo non significa che alla prossima Triennale gli artisti russi non possano partecipare, ma l’invito al governo per il padiglione russo è stato ritirato”. Lo ha detto l’architetto Stefano Boeri, “Abbiamo deciso che la drammatica situazione dell’Ucraina andasse osservata con attenzione e andasse dato un segno di attenzione da parte della cultura italiana ed europea” ha spiegato l’architetto. “In fondo l’Europa è stata sempre luogo di scambio di opinioni, e la guerra è l’opposto del dialogo. Quello che noi facciamo oggi è costruire un ponte con intellettuali, artisti intellettuali musicisti e studiosi che stanno oggi a Kiev e nelle città ucraine sotto i bombardamenti ed è un modo per farli sentire parte di questo dialogo, farli sentire parte di un’Europa che noi vogliamo vada verso la pace e verso l’intensificazione di questo scambio”.
Un monito infine è venuto da Anastasia Stovbyr, pianista ucraina che ha studiato a Kiev, all’Accademia di musica, e poi ha proseguito gli studi in Italia, a Torino, dove vive da cinque anni e lavora come pianista e insegnante. “Io capisco che la cultura è dall’altra parte, è sopra queste cose, ma in questo momento credo che dobbiamo prendere delle decisioni dure è il nostro contratto adesso di agire in questo momento”.