In California già dal 2019 è obbligatorio nelle imprese con più di 5 dipendenti il ”Sexual Harassment Prevention Training”, ossia la Formazione sulla prevenzione delle molestie sessuali. Nelle precedenti iterazioni della legge statale, erano tenuti a formarsi e tenersi aggiornati solo i supervisori, ora tutti dipendenti, sia per la formazione iniziale sia per la riqualificazione biennale. La formazione è prevista anche per eventuali dipendenti temporanei o stagionali che devono riceverla entro 30 giorni dall’assunzione. L’obiettivo è educare le persone, cambiare il comportamento, migliorare la cultura del posto di lavoro, ricevere informazioni su come prevenire i fenomeni e sui propri diritti in merito alle molestie sul lavoro, su cosa fare se un supervisore è accusato e informazioni sugli obblighi di segnalazione. La formazione deve includere informazioni su statuti e giurisprudenza, misure che i datori di lavoro possono adottare per la prevenzione e rimedi per le vittime.
Un corso per allineare l’Italia all’Europa
In occasione della Festa delle donne 2022 è stato presentato in Senato il primo corso per la “prevenzione del sessismo”, cioè di quelle parole, gesti e immagini che creano un ambiente di lavoro poco libero e professionale a danno delle donne, elaborato dalla giornalista Laura Donadoni sulla base dell’esperienza californiana, nella speranza che anche in Italia diventi obbligatorio. Il corso è stato voluto dall’Associazione Nazionale “Le Donne del Vino” per un settore in cui le donne sono minoritarie, nei numeri e nei ruoli, in vigna e in cantina, ma dominanti nel commerciale, marketing, comunicazione e turismo. Nello studio commissionato dall’Associazione all’Università di Siena nel 2021 era, infatti, emerso che in quasi 7 delle aziende intervistate erano avvenuti casi di violenza nel corso dei precedenti tre anni, probabilmente solo la punta dell’iceberg perché la stragrande maggioranza degli abusi rimane sommersa. “Chi pensa che la violenza verso le donne appartenga al passato, si illude – ha commentato la presidente, Donatella Cinelli Colombini -. Ad oggi il comparto enologico è il più vicino a sfondare il tetto di cristallo del gender gap”.
La Strategia nazionale per la parità di genere nella Legge di bilancio
Il corso – 12 mini lezioni da 3 minuti con test finale – servirà ad avere consapevolezza di quali comportamenti creano un ambiente di lavoro sessualizzato, ovvero ciò che fa sentire obbligati i sottoposti a compiacere il capo che ha appeso il calendario con persone nude, oppure mostra un video, divertente, ma con contenuti erotici, che possono imbarazzare il dipendente uomo ma che crea una immediata discriminazione se la lavoratrice è donna. “Non vi è alcun settore produttivo, culturale, sociale che sia destinato a priori agli uomini piuttosto che alle donne – ha sottolineato la ministra Bonetti presente al lancio del corso -, che hanno anzi la capacità straordinaria di contaminare in maniera positiva anche i settori ‘tradizionalmente maschili’, una volta che riescono ad entrarci. Introdurre la parità di genere nei luoghi di lavoro è uno degli assi strategici del Governo per lo sviluppo dell’economia italiana. Lo dimostra l’adozione della prima Strategia nazionale per la parità di genere nella nostra storia, adozione resa strutturale nella Legge di bilancio”.