Una doppia preoccupazione, il dolore per la crisi umanitaria che coinvolge cittadini ucraini inermi sotto le bombe, e il timore per quella parte dell’export, che farà segnare una crisi per molte imprese.
Il presidente di Confartigianato Marco Granelli esprime “profonda preoccupazione per il conflitto in atto in Ucraina e le drammatiche conseguenze per le popolazioni coinvolte. Auspichiamo si possano recuperare rapidamente le ragioni del dialogo e riaffermare i valori della libertà e della democrazia per scongiurare effetti ancora più gravi per la vita delle persone, per la sicurezza e la stabilità sociale ed economica dell’Europa”.
Le ripercussioni economiche
Per la Confartigianato le inevitabili sanzioni decise per condannare l’attacco all’Ucraina si ripercuoteranno in modo molto pesante anche sulle micro e piccole imprese italiane “Secondo una rilevazione dell’Ufficio studi di Confartigianato”, fa presente Granelli, “tra i Paesi dell’Ue, l’Italia è al quarto posto per il valore delle esportazioni sui mercati russo e ucraino dove, nel 2021,ha venduto prodotti per complessivi 9.809 milioni di euro e ne ha importati per 17.273 milioni di euro”.
Primi per l’export
La Confartigianato ricorda che siamo in testa ai Paesi Ue per l’export in Russia di prodotti della moda, per un valore di 1.346 milioni di euro, e di mobili (333 milioni). “Nel 2021 l’Italia ha un interscambio con la Russia di 7.696 milioni di euro di esportazioni e di 13.984 milioni di euro di importazioni”, evidenzia il presidente della
Confartigianato, “di cui il 55,3% è costituito da petrolio greggio e gas naturale per un valore di 7.726 milioni di euro.
I settori italiani con la maggiore concentrazione di micro e piccole imprese (soprattutto alimentari, moda, mobili, legno, metalli) vendono in Russia prodotti per 2.684 milioni di euro, pari al 34,9% delle nostre
esportazioni nel Paese”.