Chi si oppone alle sanzioni o ha perplessità su di esse, dimentica che senza questo strumento l’alternativa è una sola: far finta di niente o ricorrere alle armi, cioè -come ha detto Biden- la Terza guerra mondiale.
Tocca all’Europa farsi carico di sostenere i Paesi membri che subiranno le ripercussioni più pesanti dalle ritorsioni contro Mosca. Contro la pandemia il Next generation Eu sta funzionando. Un piano analogo deve essere messo in campo adesso per evitare che i contraccolpi delle sanzioni facciano danni gravi alle economie europee. Nessun Paese europeo da solo può sostenere il peso delle sanzioni alla Russia.
Ma un’iniziativa comune dell’Europa, forzata dalla guerra, può essere un’occasione storica per rafforzare l’Unione e estendere la sua sovranità su materie, come l’energia, che i singoli stati faticano a gestire da soli.
È necessario affrancarsi da qualsiasi dipendenza dalla Russia a cominciare dal gas e dal petrolio gas russo: non possiamo stare sotto il ricatto di un dittatore che viola il diritto internazionale e che ricorre alle armi quando sono in corso trattative diplomatiche.
Le sanzioni devono essere rafforzate e diventare operative tutte e subito, perché l’impatto deve essere immediato sull’economia russa.
Non fare niente e o fa finta di far qualcosa -come è avvenuto dopo l’annessione della Crimea- autorizzerebbe autorizzare a Putin a fare il comodo suo in Europa. Visto che vuol ripristinare l’impero sovietico, significherebbe dare il via libera all’invasione di tutti quei Paesi che si sono liberati dal giogo di Mosca solo con il crollo del muro di Berlino.
L’Ucraina non fa parte della Nato e quindi non possiamo intervenire in quel Paese. Se l’Ucraina fosse membro della Nato non sarebbe stata invasa, perché Putin avrebbe dovuto mettere nel conto la risposta militare di 30 Paesi obbligati a intervenire dall’art.5 del Trattato dell’Alleanza.
Putin ha provato in tutti i modi a dividere l’Europa dagli Stati Uniti e a spaccare l’Europa al suo interno. Ha ottenuto -come afferma Biden- il risultato contrario. La stessa Germania che era incerta sugli aiuti militari a Kiev ha rotto gli indugi e invierà 500 missili Stinger e 1000 armi anticarro. Le perplessità iniziali sull’espulsione della Russia dal sistema Swift sono ormai superate. Avanti tutta senza incertezze. L’aggressore deve essere punito e la guerra di liberazione dell’Ucraina andrà sostenuta con ogni mezzo.