Si è tenuto oggi a Palazzo Della Valle a Roma, sede di Confagricoltura nazionale, l’incontro che ha visto il Comune di Grosseto presentare la propria candidatura a Capitale italiana della Cultura 2024. All’evento hanno partecipato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, il sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, il Sottosegretario al Ministero delle Politiche agricole, Gian Marco Centinaio, e il Sottosegretario al Lavoro, Tiziana Nisini. Il capoluogo maremmano è risultato essere tra le 10 città finaliste al prestigioso titolo, riuscendo a spiccare tra realtà italiane con patrimoni artistici ben più conosciuti, grazie al connubio perfetto tra arte, cultura, storia, natura, agricoltura ed eccellenze enogastronomiche.
“Naturalmente culturale” è il payoff che accompagna la proposta di Grosseto, un vero e proprio piano strategico della cultura, le cui radici affondano nella sostenibilità ambientale e nel comparto agricolo che, insieme, diventano i principali artefici dello sviluppo del territorio. La crescita della Maremma è veramente “green”: secondo uno studio innovativo sulla carbon neutrality promosso dall’Amministrazione comunale, sul territorio vengono emesse 4,1 tonnellate di CO2 equivalenti pro capite, una media decisamente bassa rispetto alle 8,8 tonnellate prodotte in media in Europa e in Italia (7,1 t).
Quello che rende la Maremma famosa in tutto il mondo, oltre ai panorami mozzafiato, è la possibilità di vivere un turismo slow, legato alle bellezze e alle eccellenze locali: nel territorio di Grosseto si concentra il 22% delle strutture agrituristiche di tutta la Toscana, il 15% della produzione di olio e il 15% di quella vitivinicola, mentre nel settore dei trasformatori dei prodotti a denominazione controllata Grosseto è al primo posto in tutta la Toscana per quanto riguarda i prodotti caseari (59%).
Numeri come questi sono destinati a salire grazie al risultato raggiunto con la candidatura di Capitale della Cultura.